Un vertice “molto positivo”, da cui è emersa una “forte convergenza su tutti i temi affrontati”. È lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a fornire, in conferenza stampa a Villa Madama, la sintesi dell’esito del summit Italia-Francia. Immigrati, lettera a Barroso - Una convergenza che appare più forte sul dossier probabilmente più corposo sul tavolo delle due delegazioni a Roma, e cioè i rimedi per uscire dall’impasse venutosi a creare sulla circolazione dei migranti sbarcati in Italia dalla Tunisia e diretti verso la Francia. Su questo, le due diplomazie lavoravano già da giorni alla redazione di una lettera congiunta firmata Berlusconi-Sarkozy e indirizzata al presidente della Commissione Manuel Barroso e del Consiglio Ue Hermann Van Rompuy, che contiene la proposta di revisione del trattato di Schengen. La Tunisia collabori - Oltre a questa, un documento congiunto delle due diplomazie ha auspicato il rafforzamento della cooperazione con i Paesi del Nord Africa e l’aumento degli aiuti allo sviluppo anche con gli sforzi dei privati. Dai Paesi maghrebini, i due leader si attendono un maggiore impegno nella lotta all’immigrazione clandestina. “Nessuno di noi - ha affermato Berlusconi in conferenza stampa - vuole negare Schengen ma in condizioni eccezionali crediamo possano esserci variazioni su cui lavoriamo insieme. Abbiamo chiesto all’Ue - ha proseguito - maggiore collaborazione e solidarietà da parte dei nostri partner europei. E abbiamo deciso di lavorare insieme nei rapporti con il governo della Tunisia per la vigilanza delle coste perché non ci sia questa immigrazione. Il presidente del Consiglio ha riconosciuto poi la sforzo del governo transalpino nell’accoglienza dei migranti e dei profughi: “siamo consapevoli - ha detto - che lo sforzo della Francia è stato cinque volte superiore allo sforzo dell’Italia. La Francia ogni anno ha ricevuto più di 50 mila immigrati, l’Italia di contro ne ha ricevuto una media di 10 mila. Noi - ha proseguito - desideriamo far chiarezza sui rapporti tra Italia e Francia riguardo agli immigrati tunisini che sbarcano sulle nostre coste e che non hanno diritto all’asilo politico. Siamo consapevoli dello sforzo francese e voglio dirlo in maniera chiara, senza alcuna volontà mai espressa di voler accusare la Francia per comportamenti che non ci sono stati e che vanno sempre regolati con franchezza, fra Paesi che sono amici, sulla base di trattati esistenti e del diritto internazionale vigente”. A questo proposito, Berlusconi ha annunciato “la decisione di nominare due personalità di livello, che possano rappresentare il presidente del Consiglio italiano e il presidente della Repubblica francese, nell’affrontare i temi dell’immigrazione, sviluppando i trattati che già ci sono”. L’impegno in Libia - I due leader hanno quindi affrontato la crisi libica all’indomani della decisione italiana di “aumentare la flessibilità operativa dei velivoli”. “L’Italia darà un contributo più grande, ci è stato chiesto dai nostri alleati”, ha sottolineato il premier, precisando però che “non si tratta di bombardamenti ma di interventi con mezzi di estrema precisione su singoli obiettivi militari. Il nostro scopo è proteggere la popolazione, ma non è stata una decisione facile”, ha osservato Berlusconi, ricordando il passato coloniale, i rapporti con Muammar Gheddafi e la firma, tre anni fa, del trattato di amicizia. Berlusconi ha poi detto di averne parlato “con il ministro Maroni, con Calderoli e Bossi”, nel tentativo di convincere la Lega a superare le resistenze. Appello per la Siria - Preoccupazione è stata espressa dai due leader per le violenze sui manifestanti in Siria. “Rivolgiamo un appello al governo siriano, affinché venga cessata la repressione violenta delle manifestazioni di piazza e invitiamo le autorità a dar seguito immediato alle riforme annunciate”. Appoggio a Draghi - “La Francia sarà molto felice di appoggiare Mario Draghi alla presidenza della Bce. Non lo appoggiamo solo perché è italiano ma perché è un uomo di qualità”. Così Sarkozy in conferenza stampa da Villa Madama. Libia/Bondi: il governo ha agito con senso di responsabilità ”In qualsiasi altro Paese, in cui sopravvive un minimo di serieta’ e di considerazione per gli interessi generali e reali della nazione, le decisioni assunte in questi giorni dal presidente del Consiglio non sarebbero giudicate con la solita deludente propaganda, ma diverrebbero il nucleo di una politica estera dell’Italia il piu’ possibile condivisa”. Lo dice Sandro Bondi, uno dei coordinatori del Pdl. ”Di fronte ai radicali e imprevedibili cambiamenti che stanno avvenendo in questi giorni, - aggiunge - i quali impongono di guardare con attenzione alle novita’ positive, ma con la consapevolezza dei rischi che corrono delicati equilibri internazionali, risalta il senso di responsabilita’ del governo italiano”. Libia/Napoli: Berlusconi si rafforzato, Bossi capirà ”La leadership di Silvio Berlusconi esce rafforzata dall’evoluzione della vicenda libica. L’Italia ha deciso un allineamento graduale al limite estremo della risoluzione 1973, vale a dire il bombardamento di obiettivi militari”. Lo dice il vice presidente del gruppo Pdl alla Camera Osvaldo Napoli. ”Gli stessi americani, Obama in testa - osserva Napoli - hanno accettato con le cautele del caso l’impegno bellico. I repubblicani di John McCain, inizialmente contrari all’intervento militare, hanno poi convenuto non soltanto sull’utilita’ dell’intervento ma anche su una sua accelerazione per evitare che nel ristagno delle operazioni si creassero varchi per le infiltrazioni di Al Qaida. Sono tutti elementi assenti nel dibattito strumentale del nostro Paese dove ogni forza politica sta col pallottoliere per stabilire perdite e guadagni. La politica guarda pero’ a un altro orizzonte”. ”Dopo la giornata di ieri l’Italia ha ricostruito i rapporti con la Francia, ha ripreso il ruolo che le compete nella coalizione dei volenterosi, e per la prima volta un italiano guidera’ la Banca centrale europea. Sono fatti che il leader del Carroccio, politico navigato, sapra’ apprezzare nella giusta misura. La maggioranza e’ oggi piu’ coesa di qualche giorno fa”. Libia/Saltamartini: confermata la credibilità dell’Italia “L’Italia e’ al centro di questa iniziativa. Stiamo agendo come dobbiamo e la chiamata di Obama a Berlusconi dimostra che la credibilita’ italiana c’e'”. Lo ha assicurato la deputata Pdl Barbara Saltamartini nel corso della trasmissione Ballaro’ rispondendo al politologo Edward Luttwak.