Non  passa giorno che non venga lanciato qualche macigno sulla strada del governo . Sarebbe però assurdo pensare che a lanciare il macigno sia qualche esponente dell’opposizione . Più spesso , per non  dire quasi sempre , a causare i fastidi a Berlusconi ed a dare  l’occasione a giornali come Repubblica o a personaggi inutili come Franceschini di tuonare , sono quegli stessi che sono da annoverarsi tra gli amici . L’ultimo caso è quello di un peone come l’onorevole Ceroni che ha dato lo spunto , con la sua proposta di modifica dell’articolo Uno della Costituzione , di far parlare a tanti di lesa maestà e di attacco alle Istituzioni democratiche nate dalla resistenza . Recente è anche  il caso dei manifesti affissi a Milano  contro i giudici di quel tribunale . In questo caso la questione è stata gestita molto bene da Letizia Moratti che ha stoppato sul nascere le polemiche imponendo il ritiro della candidatura all’improvvido provocatore . Ma non dobbiamo dimenticare tante altre iniziative che hanno funzionato da cassa di riosonanza contro il premier . La campagna di stampa del Giornale di Feltri contro Fini ne è un esempio . I comportamenti di Fini e dei suoi scagnozzi, uno dei quali è in Campania ben conosciuto ,  meritavano e meritavano questo ed altro ma la durata esagerata della campagna di stampa , la virulenza delle accuse , i titoli per mesi a nove colonne non so quanto bene abbiano fatto alla causa del premier .  Più lontano nel tempo è da ricordare il caso Boffo , quando gli attacchi del solito Feltri all’allora direttore dell’Avvenire bloccarono il processo di avvicinamento alle gerarchie ecclesiastiche . Ecco perché ripetiamo , per Berlusconi , il vecchio adagio “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io “ . Ed ecco perché riteniamo sempre più urgente anche una riorganizzazione del movimento  per evitare pericolose ed inutili fughe in avanti . (Michele Elio Fusco)