Pagani - Concerto di Musica Sacra
Apr 10th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca RegionaleDomenica 17 Aprile 2011 alle ore 20.00 presso la Chiesa Madre Corpo di Cristo di
Pagani (Sa) in p.zza Corpo di Cristo 1 si terrà il Concerto di Musica SacraCRUCIFIXUS della II Stagione Concertistica “Città di Pagani” organizzata dall’ Ass.ni
Ensemble Contemporaneo e il Medioevo nonché dal Circolo Unione di Pagani (Sa) con il
patrocinio del Comune, della Provincia di Salerno e della Regione Campania. Il concerto vedrà
impegnati l’Orchestra d’archi ENSEMBLE CONTEMPORANEO e il coro COLLEGIUM
VOCALE SALERNITANO diretti dal Maestro Giulio Marazia, con la partecipazione
solistica dei soprani GILDA FIUME, ADELE STANZIONE e del mezzosoprano GIUSY
LUANA LOMBARDI.
Programma
1. G. B. Pergolesi – Stabat Mater per soli, orchestra d’archi e basso continuo
2. S. Alfonso M. de Liguori – Duetto fra l’Anima e Gesù Cristo, per soli, orch. d’archi e basso continuo
3. S. Alfonso M. de Liguori – Canti della Passione
La generazione di compositori che operarono a Napoli a cavallo tra il 1600 e il 1700 che diedero
vita alla famosa scuola musicale napoletana presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù di Napoli
(cfr. F. Durante, L. Vinci, N. Porpora), comprende Giovanni Battista Pergolesi (Jesi 1710 – Pozzuoli
1736). Egli aveva studiato con Gaetano Greco (Napoli 1657 – 1728), maestro di musica anche di S.Alfonso Maria de Liguori
(Marianella di Napoli, 1696 – Pagani 1787). Il Fondatore dell’Istituto
Religioso del SS. Redentore ebbe un’ottima preparazione musicale ma rispetto a Pergolesi si servì
del suo estro non per far cantare il mondo convenzionale dei miti o le situazioni comiche della vita
quotidiana, ma il popolo quello semplice, più abbandonato. In questo concerto presentiamo due
brani che sembrano accomunare i due compositori, così lontani come idee musicali, in vari aspetti.
L’opera di S. Alfonso traccia il tragitto salvifico dell’anima, cosciente del proprio peccato. Dal
Pretorio al Calvario accompagna Cristo, meditando sulle sue sofferenze. Con lo Stabat Mater di
Pergolesi, la patetica espressività dell’opera seria e la gestualità ingenua dell’opera buffa, trovano
un comune denominatore nel segno di un rinnovamento che reinterpreta l’oggettività della
dottrina degli affetti secondo uno stile espressivo della sensibilità più personale e coinvolgente.