Immigrati: l’Italia non puo’ essere lasciata sola
Apr 4th, 2011 | Di cc | Categoria: Esteri
L’emergenza immigrazione continua logicamente a impensierire l’opinione pubblica e scaldare gli animi; ma più passano i giorni più ci si rende conto che l’unica linea possibile è quella dell’Italia, del governo e di Silvio Berlusconi. · Lampedusa, come promesso, è stata progressivamente svuotata e restituita ai suoi abitanti. · I fuggiaschi vengono via ricollocati altrove, identificati e divisi tra clandestini e rifugiati. · L’Unione europea prima, la Francia ora, prendono atto che la dimensione del problema è continentale e che l’Italia non può essere lasciata da sola a gestirlo. · Come dimostra la telefonata fatta da Nicolas Sarkozy a Berlusconi, la Francia non può insistere sulla linea fin qui seguita, e l’imminente vertice tra i due leader lo chiarirà. · I fuggitivi non possono neppure essere respinti in mare, perché il mare aperto non è Mentone o Ventimiglia. Lo impediscono motivi logici, pratici, di umanità, lo stesso diritto internazionale ed il codice della marineria. · Una volta giunti in acque territoriali italiane essi devono essere soccorsi dalle nostre unità. · La linea giusta era quella attuata in questi anni dal governo con le autorità tunisine e libiche: trattenere i clandestini nei loro Paesi grazie a un’assistenza diretta italiana e alla condivisione di responsabilità con i governi locali. · Scoppiate rivolte e guerre e venuti meno regimi e impegni, si è puntualmente verificata l’emergenza che l’Italia aveva prima evitato e dopo previsto. Mentre altri, sinistra in testa, criticavano quella linea come contraria ai principi umanitari: dove sono ora e che cosa propongono questi critici? · L’Europa, la Nato, la coalizione, hanno tutti iniziato una guerra senza curarsi dell’aspetto immigrazione e della gestione dei fuggiaschi. Errore fatale, che ad esempio non era stato fatto per il Kosovo. Il che lancia ulteriori ombre sul carattere realmente umanitario di questo intervento militare, per altri aspetti condivisibile. · L’Italia si è sobbarcata lealmente i propri doveri sul piano strategico e militare, e si è sobbarcata anche i doveri degli altri sul soccorso ai fuggitivi. Questa è la realtà sotto gli occhi di tutti: Berlusconi ci ha messo la propria presenza, la propria faccia, a Lampedusa come a Tunisi e a Parigi. Gli altri, sinistra italiana in testa, ci hanno messo solo le chiacchiere. Immigrazione/Berlusconi: siamo amici di Tunisi, cercheremo una soluzione ”Siamo in una paese amico e cercheremo di risolvere i nostri problemi con uno spirito di collaborazione e di amicizia”. Con queste parole il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e’ entrato nel palazzo del governo provvisorio tunisino per incontrare il premier Beji Kaidessebsi. Si tratta del primo vertice ufficiale dopo la rivoluzione dei gelsomini e la deposizione di Ben Ali. Immigrazione/Sacconi: tutti devono fare la propria parte ”Io penso che tutta la comunita’ nazionale debba fare la propria parte e penso che sia il dovere di chi e’ delegato ad occuparsi del bene comune richiamare non solo ai diritti ma anche ai doveri delle nostre comunita”’. lo ha detto il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, riguardo all’emergenza immigrati dal Nord Africa. ”Questa - ha detto ancora - e’ una sfida umanitaria che ha due facce. Quella dei rifugiati che abbiamo il dovere di accogliere, e quella degli ingressi clandestini per ragioni economiche che abbiamo il dovere di cercare di restituire al paese di origine. Si realizza pero’ in ogni caso - ha precisato - con capacita’ di accoglienza e di gestione di persone anche quando sono destinate al rimpatrio”. ”Chiediamo alla Ue di condividere il problema con noi - ha concluso Sacconi - e cosi’ pure lo dobbiamo condividere al nostro interno”.