La Parola di oggi
Mar 31st, 2011 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
1 aprile 2011
Venerdì
S. Ugo vescovo - III di quaresima (A) - III
PREGHIERA DEL MATTINO
Amore supplice di Dio, amore che chiede alla sua creatura di ritornare,
fino a dove arriverai nel tuo abbassamento, nella tua umiliazione?
Infinitamente più lontano, infinitamente più in profondità di ciò che
accade nei nostri cuori umani, che sono capaci di abbassare l’orgoglio
dei più altezzosi sino a portarlo nel fango, per amore di una creatura
divenuta unica. Ma chi è andato negli inferi, non per visitarli, come
Orfeo in cerca della sua Euridice o Dante alla ricerca di Beatrice, ma
bevendo al calice del non amore? Ma chi ha amato fino a sudare sangue,
fino alla grande vertigine dello spirito? Chi se non tu, mio Cristo,
Verbo doloroso dell’amore ucciso. O Cristo, nostra pasqua e passaggio di
ogni amore, dalla tristezza perduta della non condivisione alla gioia
senza fine delle nozze eterne!
PRIMA LETTURA (Os 14,2-10)
Non chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani.
Dal libro del profeta Osea
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua
iniquità.
Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni
iniquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la
lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più
“dio nostro” l’opera delle nostre mani, perché presso di te l’orfano
trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia
ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici
come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la
bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne, saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l’esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre
i malvagi v’inciampano».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 80)
R. Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.
Un linguaggio mai inteso io sento:
«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato. R.
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio:
contro di te voglio testimoniare.
Israele, se tu mi ascoltassi! R.
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto. R.
Se il mio popolo mi ascoltasse!
Se Israele camminasse per le mie vie!
Lo nutrirei con fiore di frumento,
lo sazierei con miele dalla roccia». R.
CANTO AL VANGELO (Mt 4,17)
R. Gloria e lode a te, o Cristo!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
R. Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO (Mc 12,28b-34)
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual
è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è
l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con
tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il
secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro
comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli
è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore,
con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come
se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei
lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di
interrogarlo.
Parola del Signore.
OMELIA
Marco ci fa ascoltare, per bocca di Gesù, il nuovo comandamento per
eccellenza, che è il centro e la sintesi del Vangelo, ed insieme il
programma della nostra vita. Dio ci ha creati per l’amore. Ha fatto in
modo che tutto in noi, il nostro corpo come il nostro spirito, la nostra
sensibilità come la nostra volontà, la nostra anima come il nostro cuore,
tutto il nostro essere, insomma, potesse amare. Del resto, egli ha fatto
in modo che veniamo al mondo come un esserino indifeso, che ha un bisogno
vitale non solo di essere nutrito, ma anche di essere amato dalla madre,
un esserino che non può crescere e raggiungere la propria maturità come
persona se non in fondamentali relazioni d’amore e grazie ad esse. Ma,
più noi procediamo nella vita, più facciamo prova di come sia difficile
amare, amare veramente e disinteressatamente, amare profondamente e
sinceramente Dio e il prossimo. Questo richiede ogni sorta di
purificazione, e non lo si impara certo sui libri! Il solo modo di
imparare ad amare è quello di lasciarci amare da Dio, poiché non si può
amare se non essendo amati, e non c’è altri che Dio che possa amarci
veramente, perché egli è l’unico Signore ed è Amore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, fa’ che, quando sono forte, io non conti sulla mia forza ma
sulla tua debolezza che ti ha reso forte nella prova suprema. E quando
sono duro nei confronti dei miei avversari, che io mi appelli alla tua
tenerezza. Quando il mio pensiero brulica di piani di battaglia, il tuo
Spirito soffi e li spazzi come castelli di carte. Non per forza ma per
amore, non per conquista ma per abbandono. Insegnami che tutto è dono,
offerta, oblazione per chi vive in te. Tutto il resto è dato in
sovrappiù.