La Parola di oggi

Mar 27th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
28 marzo 2011
Lunedì
S. Sisto III, papa - III di quaresima (A) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Naaman il Siro è sceso nelle acque fangose del Giordano e tu, Verbo fatto
carne, tu non hai temuto di scendere nel fango dei miei peccati. Ero
straniero come Rut la Moabita e come la vedova di Zarepta, e tu sei
venuto proprio da me. Non lasciarmi, Signore, come sei partito da
Nazaret; io ti grido che non sono degno di accoglierti sotto il mio
tetto, ma voglio riconoscere l’inaudito miracolo della tua misericordia
e dirti: Resta con noi, Signore, poiché la notte dell’odio e della
disperazione già ricopre il mondo.

PRIMA LETTURA (2Re 5,1-15)
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se
non Naamàn, il Siro.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un
personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo
mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo
prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele
una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse
alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che
è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a
riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele
ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso
invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli
d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella
quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te
Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la
lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio
per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo
dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca
pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate
le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti?
Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn
arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della
casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati
sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai
purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà
fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà
la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà
e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque
d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e
se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta
ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più
ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e
si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio,
e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era
purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui
dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in
Israele».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 42 e 43)
R. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio. R.
L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? R.
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R.
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Sal 130,5.7)
R. Gloria e lode a te, o Cristo.
Io spero, Signore; attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.
R. Gloria e lode a te, o Cristo.

VANGELO (Lc 4,24-30)
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In
verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi,
in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa,
quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande
carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non
a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al
tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non
Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si
alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio
del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma
egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.

OMELIA
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far
morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno
è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema
libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si
consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua
preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di
essere battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una
comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al
Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non
rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono
di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di
concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo
bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza
allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega
Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo
Spirito Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro
peccato, non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere
il perdono di Gesù, la guarigione e la salvezza!

PREGHIERA DELLA SERA
Signore, fa’ che la mia carne ridiventi come quella di un bambino,
purificami dalla lebbra del peccato che ha oscurato la bellezza
originaria della tua creazione, riconciliami con te affinché io, forte
della tua forza, interceda, per tutte le lebbre del mondo, perché siano
liberati dalla contaminazione del corpo e dell’anima tanti uomini e donne
che si sono perduti per aver ascoltato voci diverse dalla tua, per aver
abitato ovili diversi da quelli per cui, tu, buon pastore, doni la vita.
Pietà per noi, Re del mondo, sole dell’amore, che porti la guarigione nei
tuoi raggi.

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