Dai giornali di oggi, venerdì 25 marzo La Stampa (Amedeo La Mattina) – … Il Segretario di Stato Hillary Clinton… non perde occasione per elogiare la politica estera italiana in questa circostanza. Gli stessi elogi che ieri ha scritto il capo dello Stato in una lettera … Alle cinque del pomeriggio Berlusconi … s’infila in macchina … e via verso Justus Lipsius, il palazzo dove lo attendono i colleghi europei, anche il «Napoleone dell’Eliseo». E qui lo raggiunge la buona notizia dell’accordo di affidare il completo controllo delle operazioni militari alla Nato. Adesso il Cavaliere ha tutte le ragioni per vendersi questa decisione come una sua vittoria (in effetti è sempre stata la linea di Roma).??Buone notizie anche da Parigi dove il presidente dell’Unione africana, Jean Ping, fa sapere che oggi al vertice di Addis Abeba ci saranno pure esponenti degli insorti libici e del regime. Un flebile spiraglio di una possibile mediazione con Gheddafi per arrivare al cessate il fuoco e convincere il raiss a passare la mano … Il Tempo (Giampaolo Rossi) - … Oggi l’Italia è un soggetto credibile grazie all’impegno nelle missioni di pace e nella lotta al terrorismo e grazie alla strategia di diplomazia economica imposta da Berlusconi… L’Italia deve accelerare il processo di individuazione e accreditamenti dei nuovi interlocutori; senno, deve spingere per mantenere l’intervento nei limiti della risoluzione Onu, e in caso contrario, operare una scelta di rottura rispetto all’arroganza francese e ai tentennamenti americani, ricordando che non c’è obbligo di coalizione che possa imporre all’Italia di andare contro i propri interessi. La definizione dell’obiettivo politico è il risultato di ciò che si è individuato come “interesse nazionale”. In altre parole, ciò che è utile per noi. La Nazione (Bruno Vespa) – L’atro giorno, a proposito delle missioni dei nostri aerei militari in Libia, Berlusconi ha detto: «Non abbiamo sparato e non spareremo» … Perché l’Italia non si considera in guerra e se ci sta la subisce. La Francia, al contrario, non vede l’ora di menare le mani essendo i suoi presidenti - da Mitterrand a Chirac a Sarkozy - colti infallibilmente da sindromi napoleoniche. La Francia ha puntato sugli insorti e probabilmente li ha riforniti di consiglieri e di anni. L’Italia - al di là della propaganda - mantiene contatti riservati con entrambe le parti. Non per l’ambiguità che da almeno cent’anni caratterizza la nostra politica militare, ma perché la nostra presenza in Libia è così importante che nessuno può sottovalutarla … Se la diplomazia della pacca sulla spalla così poco in linea col galateo diplomatico ha portato a un memorabile accordo italo-libico oggi deriso dall’opposizione, ma ieri da essa assai invidiato tanto da contestarne la primogenitura, si può capire quale tormento personale prima che politico - avvolga Berlusconi in questi giorni … L’ultima amarezza per Berlusconi è venuta dal voto parlamentare di ieri. Negli anni del centrosinistra, senza il voto della Casa della Libertà nessuna mozione sui conflitti internazionali sarebbe mai passata, vista la posizione della sinistra radicale e di una parte del Pd. Ieri l’opposizione non ha ricambiato il favore e abbiamo visto - caso unico al mondo - una maggioranza votare un documento dell’opposizione mentre questa votava contro la maggioranza. Peccato. Almeno in questi casi sarebbe necessario turarsi il naso e votare insieme. Il Foglio (Giuliano Ferrara) - … Il ministro degli Esteri di Parigi, Alain Juppè, ha domandato pazienza ai partner europei e ha aggiunto che la campagna potrebbe durare “giorni o settimane”. Il numero dei paesi entusiasti cala giorno dopo giorno. Cresce, al contrario, quello dei governi che si preparano a mediare con Gheddafi – o che hanno già cominciato a farlo. Gli impegni assunti con la Nato non impediscono a Roma di cercare una soluzione diplomatica alla crisi: il capo della Farnesina, Franco Frattini, ha avuto ieri un colloquio con il leader dei ribelli e ha rinnovato il sostegno al cessate il fuoco in Libia. Sulla stessa linea è la Turchia … Con Italia e Turchia si muove la Russia, uno dei paesi del Consiglio di sicurezza che si sono astenuti al momento di votare la “no fly zone”. Il presidente Dimitri Medeved, ha accolto tutte le decisioni della comunità internazionale, ma ha un canale aperto per la mediazione … Il Corriere della Sera (Pierluigi Battista) – Nei tempi d’oro si diceva: “pace senza se e senza ma”. Oggi gli ex pacifisti diventati interventisti umanitari nella guerra di Tripoli sono sommersi dai “se”, travolti dai “ma”. Perfino Dario Fo, non più sconvolto dal fragore delle armi, scopre l’interventismo armato e intervisto dall’Unità proclama: “Se non c’era la Francia che partiva in quarta, c’era una strage e staremmo qui a piangere anche sulle nostre responsabilità. Meglio fermi e sottoterra? Non credo, io sto con l’Onu”. Sul riformista lo storico Silvio Pons, direttore dell’istituto Gramsci, è quasi irridente: “I pacifisti sono un drappello marginale e sparuto di irriducibili”. Il Pd è altrove. Gli intellettuali nicchiano, eccepiscono, distinguono: niente più fervore arcobaleno. I giornali di sinistra non suonano più le melodie della pace e battono la grancassa dell’intervento… Il Sole 24 Ore (Dino Pesole) - … L’accordo che nell’ultimo Ecofin il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha definito come «l’unico possibile per l’Europa e buono per l’Italia» va nella direzione auspicata dal nostro paese. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha rinnovato il via libera del governo italiano confermandone la soddisfazione, anche se poi in tarda serata lasciando il vertice e raggiunto l’albergo ha confidato ai giornalisti di aver «fatto interrompere la riunione per mezz’ora». Argomento la partecipazione al fondo salva stati. «Chiedetelo a Tremonti», ha commentato il premier. Il testo della nuova governance contiene il riferimento perentorio sul debito pubblico, ma senza automatismi per quel che riguarda le sanzioni, e soprattutto prevede che la valutazione sia complessiva. Debito pubblico dunque ma anche il livello complessivo dell’indebitamento privato e gli altri «fattori rilevanti». È la linea della Commissione, alla fine accettata anche dal cancelliere tedesco Angela Merkel, alle prese con una nuova importante tornata elettorale … Il Giornale (Alessandro Sallusti) - … Altro che arbitro. Fini disertò le elezioni regionali perché sperava che il Pdl le perdesse. Sarebbe stata la scusa per partire all’assalto di Berlusconi e dei vertici del partito. Come sempre aveva sbagliato conti e previsioni. Dovette ingoiare il rospo della vittoria, ma ormai il suo piano era stato smascherato. Il seguito lo conosciamo. Anzi, da ieri anche un po’ meglio. Perché dalle anticipazioni del libro-biografia di Italo Bocchino si evince chiaramente che Fini e i suoi non aspettavano altro che un incidente per giustificare il loro blitz. Si sono attaccati all’inchiesta del Giornale sulla casa di Montecarlo, scusa debole e ridicola …