L’Italia esce soddisfatta dalle conclusioni del vertice europeo di Bruxelles sugli sviluppi della crisi libica. Ancora una volta aveva ragione il Presidente Berlusconi perché il passaggio del comando delle operazioni alla Nato, probabilmente fin da lunedì prossimo, configura un netto successo della strategia italiana. Il nostro Paese ha detto anche di essere d’accordo, in linea di principio, con la proposta di un embargo su petrolio e gas, a patto però che l’adozione di tale misura avvenga attraverso una precisa risoluzione dell’Onu. Il Presidente del Consiglio, ancora una volta, aveva visto giusto fin dall’inizio, ed è così riuscito a impostare una precisa strategia che permette alla Nato di assumere la guida di una operazione quanto mai complessa e dai tempi non ancora ben definibili. Questo è l’aspetto positivo della vicenda libica vista sul piano europeo. Ma c’è anche un aspetto meno positivo, sul piano interno. Il passaggio alla Camera dei Deputati della mozione del Governo sulle vicende libiche soltanto per 7 voti in più (300 contro 293) dimostra che la maggioranza deve prestare in futuro molta attenzione, come consigliano stamani tutti i commentatori dei quotidiani. La mozione sulla Libia rappresentava e rappresenta tuttora il tema centrale della nostra politica estera, missioni e assenze o malattie non avevano luogo di essere. Soprattutto nel momento in cui la politica estera non costituisce più quel terreno privilegiato sul quale si incontravano in maniera bipartisan, al di sopra delle parti, sempre più spesso la maggioranza e le opposizioni. Occorre, perciò, che le forze che sostengono il Governo siano presenti alla Camera e al Senato in misura responsabile e totale. E occorre soprattutto che tutti comprendano l’importanza risolutiva di un voto di politica estera; perché dall’esito di votazioni del genere dipende l’atteggiamento, il ruolo, l’immagine del nostro Paese di fronte al mondo.   Libia/Berlusconi: soddisfatto per soluzione Nato ”Si’, assolutamente si”’. Cosi’ il premier Silvio Berlusconi ha risposto stamani ai cronisti a Bruxelles che gli chiedevano se fosse soddisfatto per quanto si sta profilando alla Nato sulla crisi libica.