La Parola di oggi
Mar 17th, 2011 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
18 marzo 2011
Venerdì
S. Cirillo di Gerusalemme - I di quaresima (A) - I
PREGHIERA DEL MATTINO
“O tu, Signore, amico degli uomini, tu che vedi nei cuori e conosci i pensieri segreti, strappa il velo di menzogna da cui sono coperto, consuma con il fuoco della tua verità il peccato che mi attanaglia”. Poiché conosco la tua legge, tu l’hai incisa nel mio cuore, e io ho chiuso gli occhi e mi sono accecato sulle tue vie, ho preteso la giustizia quando tu parlavi di misericordia e ho invocato senza diritto la tua misericordia per sottrarmi alla tua giustizia. La confessione della mia colpa spalanchi le porte alla tua luce.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvami, o Signore, da tutte le mie angosce.
Vedi la mia miseria e la mia pena,
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,17-18)
COLLETTA
Concedi, Signore, alla tua Chiesa
di prepararsi interiormente
alla celebrazione della Pasqua,
perché il comune impegno nella mortificazione corporale
porti a tutti noi un vero rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Ez 18,21-28)
Forse che io ho piacere della morte del malvagio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore Dio:
«Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 129)
R. Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.
Più che le sentinelle all’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Ez 18,31)
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO (Mt 5,20-26)
Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù vuole farci “salire” con lui a Gerusalemme: egli non vuole che noi restiamo nella “pianura”. Vuole che siamo “perfetti come il nostro Padre”! Com’è possibile questo? La perfezione che Gesù ci mostra, non lo capiremo mai abbastanza, non si pone sul piano della giustizia: non si tratta di voler esercitare alla perfezione tutte le virtù morali, di non commettere nessun errore nei confronti della legge di Dio. Ne siamo veramente incapaci! Si tratta piuttosto di imitare prontamente il Padre in ciò che più gli è proprio: il suo amore misericordioso e senza limiti.
Si tratta di avere nei nostri cuori i sentimenti di veri figli e figli del Padre. Con ciò, Gesù ci chiede soprattutto una delicatezza estrema nei nostri rapporti di fratellanza. Non arrabbiarsi mai con un fratello, non trattarlo mai da stupido, non fosse che con il pensiero, non è cosa da poco! Ma Gesù che conosce benissimo il cuore del Padre, dà una tale importanza all’amore fraterno da arrivare a raccomandarci di “lasciare il dono davanti all’altare” per andare a riconciliarci con un nostro fratello. Difatti, ci capita talvolta di percepire come un’ombra, come un peso sul nostro cuore, e abbiamo un bel pregare: nostro Padre sembra lontano; è probabilmente perché serbiamo un risentimento, una tentazione di collera, un rancore nei confronti di un fratello. E Dio attende che noi perdoniamo. Tale è la legge costante della misericordia: la riceviamo dal Padre nella misura in cui la professiamo con i nostri fratelli. Ma è l’amore infinito che abita nei nostri cuori che ce ne rende capaci.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Dio, questo sacrificio,
che nella tua grande misericordia
hai istituito perché abbiamo pace con te
e otteniamo il dono della salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Com’è vero che io vivo” dice il Signore,
“non voglio la morte del peccatore,
ma che si converta e viva”.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Questi santi sacramenti che abbiamo ricevuto
ci rinnovino profondamente, Signore,
perché liberi dalla corruzione del peccato
entriamo in comunione
col tuo mistero di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Mi credevo, Signore, come il giusto Abele che ti presentò una piacevole offerta, e mi avvicinavo a te attendendo il tuo favore.
Come potresti tu gradire la mia preghiera se in essa non arde l’amore per il prossimo e quello per i miei avversari? Come Caino, ero diventato assassino della mia coscienza e non vedevo più che il sacrificio che tu gradisci è quello di un cuore spezzato che non si rassegna ad accettare le separazioni, i dissensi e i risentimenti tra fratelli.