Nucleare e salute, nessun rischio per l’Italia

Mar 17th, 2011 | Di cc | Categoria: Salute

Nessun pericolo per l’Italia dagli incidenti alle centrali nucleari giapponesi. Gli unici rischi teorici potrebbero venire dai prodotti alimentari importati dal Giappone: per questo il Ministero ha disposto l’aumento dei controlli su questi prodotti (soprattutto pesci, crostacei, caviale, soia, alghe, tè verde) confezionati dopo l’11 marzo, data del terremoto.

Il Ministero ha, infatti, emanato in via cautelativa un provvedimento che prevede il rafforzamento dei controlli alle frontiere da parte dei PIF (Posti di Ispezione Frontaliera) e degli Usmaf (Uffici di Sanità Marittima, Area e di Frontiera) sui prodotti di origine animale e non animale provenienti dalle aree colpite.
Il provvedimento prevede in particolare che tutti i prodotti provenienti dal Giappone possano essere importati solo se provvisti di documentazione che comprovi che la loro produzione e confezionamento sia avvenuto in data antecedente all’11 marzo 2011.
In assenza di tale condizione, o nel caso di alimenti prodotti dopo l’11 marzo 2011, l’importazione potrà essere consentita solo dopo aver superato uno specifico controllo per la ricerca di radionuclidi.
Si ricorda che le importazioni dal Giappone di alimenti di origine animale sono limitate a poche categorie merceologiche costituite in particolare da prodotti della pesca e dell’acquacoltura che rappresentano una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi e che analoghe minime percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi.

Per gli italiani al rientro dal Giappone dopo l’evento dell’11 marzo questo è l’elenco dei centri di riferimento, individuati dalle Regioni, in grado di prestare, ove necessario, assistenza ai cittadini italiani o stranieri, che, provenienti dal Giappone, volessero sottoporsi a controlli:

  • Emilia Romagna
    • Ospedali Riuniti di Parma
    • Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna
    • Ospedale Bufalini di Cesena
  • Lazio
    • Azienda ospedaliera San Camillo - Roma
    • Policlinico universitario A. Gemelli - Roma
    • Azienda ospedaliera Sant’Andrea - Roma
    • Policlinico Umberto I - Roma
    • Ifo - Roma
  • Liguria
    • Azienda Ospedaliera universitaria S. Martino di Genova
  • Lombardia
    • Ospedale Niguarda Ca’Granda - Milano
    • Ospedale di Circolo Macchi di Varese
    • Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (Varese)
    • Ospedali Riuniti di Bergamo
    • Spedali Civili di Brescia
    • Istituti Ospitalieri di Cremona
  • Toscana
    • Azienda Ospedaliera di Careggi in Firenze
    • Ospedale Santa Chiara di Pisa

L’elenco verrà aggiornato non appena perverranno ulteriori individuazioni da parte di altre Regioni.

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