Berlusconi: indietro non si torna la dittatura dei giudici è la peggiore
Mar 14th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica
“Tra tutte le dittature la peggiore è quella dei giudici”. Il premier Silvio Berlusconi cita Alexis de Toqueville per un nuovo attacco alle toghe e per spiegare il senso della riforma costituzionale varata dal Consiglio dei ministri: “Con questa riforma noi cercheremo di evitare che questo accada”. Evitare la dittatura dei giudici, evitare che la magistratura cambi ancora il corso della storia: “Se questa riforma fosse stata fatta per tempo, la storia recente dell’Italia sarebbe stata diversa”.Ovvero, “non ci sarebbe stata - spiega in un messaggio ai ‘Promotori della Libertà’ - quella esondazione della magistratura dagli argini costituzionali che ha portato ad annullare un’intera classe di governo nel 1992-93, che ha causato l’abbattimento del nostro primo governo nel 1994”. Quindi per tutte queste ragioni, scandisce, “questa volta indietro non si torna”. Certo, sempre cercando il dialogo con l’opposizione perché “con lo spirito liberale che ci muove, saremo sicuramente aperti a integrazioni e a miglioramenti purché non si snaturi l’impianto complessivo della riforma”.“Insisto nel chiamare tutti voi ad una forte assunzione di responsabilità, convinti che questa riforma può rappresentare davvero un passo avanti fondamentale per il rafforzamento della nostra democrazia. Chi questa volta si tirerà indietro non avrà nessuna giustificazione”. Berlusconi chiama all’appello tutte le forze politiche responsabili. Perché stavolta indietro non si torna e non ci sarà il Presidente della Camera a fermare il premier: in passato, per Berlusconi, “i nostri sforzi” per riformare la giustizia “sono stati puntualmente vanificati perché Fini e i suoi, giustizialisti e statalisti, si sono messi sempre di traverso, in accordo con le correnti di sinistra della magistratura”.“Io sono convinto - conclude - che il testo che presentiamo al Parlamento sia un testo molto equilibrato, che metterà alla prova l’effettiva credibilità della sinistra e la sua disponibilità al dialogo”. Berlusconi: per ridurre il debito siamo costretti a tagliare “Abbiamo tagliato da tutte le parti”: così si è difeso il premier Silvio Berlusconi dalle proteste degli operatori della Sicurezza che gli chiedevano maggiori fondi per il comparto. Per il premier il problema è che “abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità e abbiamo ereditato un debito molto elevato” che è frutto e colpa di “chi ha speso prima ma è anche colpa nostra che fino ad ora non siamo riusciti a ridurre le spese”. “Abbiamo ereditato un debito che è circa il doppio di quello degli altri Paesi europei - ha continuato il presidente del Consiglio - e l’Europa ci ha dato un aut aut: ‘dovete ridurlo di un ventesimo all’anno”’. Per far tornare in ordine i conti Berlusconi ha profilato una tabella precisa. “Incassiamo 100 e spendiamo 105 - ha spiegato -. Dobbiamo ridurre entro due anni a 103 e poi, entro il 2015, a zero”. Non intervenire sul debito infatti “non ci è più consentito né dall’Europa né dai mercati”.Berlusconi, uscito stamani a sorpresa dalla sua residenza di Arcore per incontrare gli operatori della Sicurezza che manifestavano davanti ai cancelli, si è impegnato a presentare nel prossimo Consiglio dei ministri un progetto per trovare le risorse di cui necessita il comparto. “Avete il mio impegno, questa cosa la faccio - ha detto il premier ai manifestanti - ma la voglio fare non in modo traumatico, ma con il consenso e quindi al prossimo Consiglio dei ministri presenterò questo progetto che sia io, sia il ministro Maroni, sia il ministro La Russa, siamo assolutamente intenzionati a far passare”.