TERRA BUONA Onlus e la PRO LOCO litorale Domitio con il patrocinio del Comune di Giugliano, in occasione della ricorrenza e dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si fanno promotrici di un’iniziativa unica, in un luogo simbolo dell’Italia tutta: la tomba di Publio Cornelio Scipione detto l’Africano. E’ lui quello “Scipio” celebrato nell’Inno nazionale e cantato dall’Italia intera e si trova solo ed unicamente a Giugliano. Sulle sponde del lago Patria dove vi sono i resti della città di Liternum in cui il grande condottiero si ritirò fino alla morte. Il sito di Liternum simbolicamente rappresenta il cuore dello Stato italiano: una terra di incontro tra le radici del glorioso passato dell’impero romano, il presente incerto e diroccato ed il futuro di un’Italia che vuole festeggiare e consolidare la propria unità anche se si discute di federalismo e nel caso particolare dle territorio di Giugliano anche di secessione. Per questo motivo, in occasione del centocinquantenario dell’Unità, il prossimo 17 Marzo 2011, alle ore 17, proprio sulla Tomba di Scipione si canterà l’Inno d’Italia per ribadire la naturale appartenenza ad uno Stato ed ad un territorio. Fratelli d’Italia, infatti, nonostante le spinte “leghiste”, da sempre coinvolge emotivamente e riesce a far vibrare quel sentimento di appartenenza ad una Nazione, che nasce da una lunga storia comune e che invita a superare le diversità e le divisioni più che mai evidenti in questi ultimi anni. Per ribadire la voglia di essere italiani appuntamento, dunque, a Lago Patria, sulle sponde del lago, nel posto che custodisce “l’elmo di Scipio” celebrato dall’Inno di Mameli, che nonostante tutto, continua a farci sentire ovunque siamo fratelli d’Italia. La partecipazione è aperta a tutti coloro che, anche se non lo sono, si sentono italiani senza limiti di età, razza, sesso, religione e cultura. “Non è necessario essere intonati o avere una bella voce- sottolineano gli organizzatori- l’importante è sentirsi italiani. Vogliamo che da Lago Patria e proprio qui dalle sponde del lago a forma di cuore, si elevi un coro di voci, che a squarciagola fanno sentire quanto sono fieri di essere italiani proprio in questa giornata particolare in cui si celebra l’Unità del nostro Stato”. Una sfida, dunque, forse anche un po’ controccorente, in cui sono state coivolte Istituzioni, scuole, associazioni, la rete e persino il popolo dei flashmob. Chiunque legga, se si sente veramente italiano, si può fare portatore del messaggio facendo il passa parola e partecipando allo speciale ed unico appuntamento per cantare il canto degli Italiani. Chi era Scìpio “Scìpio” è Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano, (±235-183 a.C.), che nel 202 a.C. sconfisse il generale cartaginese Annibale nella famosa battaglia di Zama (nella attuale Algeria), riscattando così la precedente sconfitta di Canne e concludendo la seconda guerra punica. Dopo la disfatta, Cartagine sottoscrisse il trattato di pace con Roma per evitare la totale distruzione. «Dopo aver espugnato Nuova Cartagine, in Spagna (209 a.C., cioè sette anni dopo Zama), Scipione riceve insieme al bottino di guerra una bellissima fanciulla, ma, saputo che la giovane è promessa, la restituisce al fidanzato Allucio. Rifiuta quindi i doni presentati come riscatto dai parenti della ragazza e li offre ai futuri sposi.» Tutto ciò è rappresentanto nel quadro di Jean Restout, dal titolo «La continenza di Scipione», 1728. Nel dipinto è possibile notare a destra Allucio che venera Scipione, ringraziandolo d’avergli salvato la fidanzata; mentre ai suoi piedi, a sinistra è posta la ragazza con i doni portati dai parenti per il riscatto.