La Parola di oggi

Mar 10th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
11 marzo 2011
Venerdì
Venerdì dopo le Ceneri, S. Costantino - IX tempo ordinario (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINO
Ecco che è venuto il tempo del digiuno, perché lo Sposo mi è stato
sottratto, io non avevo lavato il mio vestito per il banchetto, e poiché
guardavo indietro ho trovato la stanza del banchetto nuziale chiusa.
Digiunerò, pregherò sino a quando si apriranno le porte della
misericordia, fino a quando si illuminerà il volto di colui che il mio
cuore ama, fino a quando potrò di nuovo contemplare la sua gloria. Non
ho riempito la mia lampada dell’olio dello Spirito Santo; spogliata di
buone azioni, la mia nudità davanti a te mi rende vergognoso.
O mio Salvatore, salvami.

PRIMA LETTURA (Is 58,1-9)
E’ forse questo il digiuno che bramo?.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno,
dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi
peccati.
Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo
che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: “Perché
digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate
tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro
chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si
mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene
inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e
spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre
in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza
trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà
presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti
seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli
dirà: “Eccomi!”».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
R. Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.
Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.

CANTO AL VANGELO
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 9,14-15)
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli
dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi
discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto
finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro
tolto, e allora digiuneranno».
Parola del Signore.

OMELIA
Quando Gesù si dona a noi nella preghiera, non è il momento di digiunare.
Bisogna ricevere appieno il suo amore, lasciargli una libertà completa,
sapendo che il regno di Dio può realizzarsi molto bene in noi in quel
momento. Non ci lasceremo mai colmare troppo da una gioia che viene
direttamente dalla presenza di Gesù. Perché colui che entra nell’intimità
del cuore di Gesù conosce sofferenze interiori molto profonde: sofferenze
per il suo peccato e per il peccato del mondo, prove, assilli, tentazioni
e dolorosissimi digiuni spirituali nel momento in cui Gesù si nasconde,
e non fa più percepire la propria presenza… La Chiesa sa che le nostre
forze sono limitate, e che noi dobbiamo essere disponibili alle
sofferenze più intime, più profonde, che vengono direttamente da Gesù.
È questo il motivo per cui essa ha ridotto i digiuni che un tempo erano
d’obbligo. Essa ne dispensa i vecchi, i malati: se il digiuno impedisce
loro di pregare, se essi hanno appena la forza per restare vicino a Dio,
che restino con lo Sposo: è questo l’importante!

PREGHIERA DELLA SERA
“Beata ed eterna Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
adorata nel mistero dell’amore che vi unisce, Dio di misericordia, dammi
le lacrime e la gioia del ritorno”. Il mio digiuno sia quello della
penitenza, ma anche quello dell’attesa della tua venuta in me, Santa
Trinità, e del tuo ritorno nella gloria, Sposo delle nostre anime. Allora
sarai il nostro cibo e noi non diremo più: Non ho altro pane che le mie
lacrime la notte, il giorno. E nessuno più ci dirà: Dov’è il tuo Dio?

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