L’orgoglio delle donne “azzurre”

Mar 7th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Il ‘Governo del fare’ si declina anche al femminile. Le donne e le ministre del Pdl sono scese virtualmente in piazza, riunendosi all’auditorium della Tecnica, a Roma, per rivendicare il loro ruolo e snocciolare le cose concrete fatte, a dispetto di chi - sul fronte dell’opposizione - continua a dipingerle come “gallinelle del potere”.  “Noi ci troviamo qui - ha assicurato la titolare del dicastero delle Pari opportunità, Mara Carfagna, nel suo intervento alla prima conferenza nazionale sul lavoro e l’occupazione femminile organizzata dal Popolo delle libertà - non per rispondere a una piazza che non ci ha chiesto veramente nulla, ma per rivendicare con orgoglio, a testa alta tutto quello che il nostro governo ha fatto in favore delle donne italiane”.  Ma la kermesse di Roma è stata, di fatto, alla vigilia dell’8 marzo, una vera e propria risposta alla manifestazione dello scorso 13 febbraio, non a caso citata in tutti gli interventi.  “Chi cerca di strumentalizzare politicamente le donne non ne difende la dignità, ma le mortifica” ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in un messaggio inviato alla Conferenza, ha ricordato che il governo si è fatto “promotore di azioni” in favore delle donne “come il Piano Italia 2020 per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e il Piano d’intesa che ha stanziato risorse per 40 milioni di euro per interventi in favore della conciliazione”.  “Le donne scese in piazza il 13 febbraio scorso sono state strumentalizzate dalla sinistra per sventolare una bandiera ideologica” ha osservato il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla secondo la quale la dignità delle donne “non è una cosa che qualcuno ci regala, ce la diamo da sole affermandoci”.  Di dignità delle donne ha parlato anche il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. “Non è né di destra né di sinistra e non può essere usata per attaccare Berlusconi” ha spiegato e riferendosi al dissenso di chi si è recato all’appuntamento di piazza del Popolo ha sottolineato che “l’indignazione non è certo l’undicesimo comandamento e non ha prodotto grandi risultati”.  Ha scaldato la platea, affollata anche di tanti uomini - in prima fila il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi e il sottosegretario Paolo Bonaiuti - l’intervento di Giorgia Meloni che non ha usato mezzi termini. “Non siamo né oche né guerrigliere. E rifiutiamo di partecipare a questa patetica guerra delle donne in cui vorrebbero coinvolgerci alcuni media e purtroppo alcune colleghe dell’opposizione”. E ancora. “Le donne del Pdl da sempre vengono svillaneggiate come stupide borghesi, schiave di Beautiful o della Ruota della fortuna. Ecco, in queste donne non troverete mai disprezzo per chi vota un altro partito, le vedrete sempre - ha detto - rimboccarsi le maniche con dignità e coraggio”. Le donne del Pdl saranno la “migliore garanzia” che “il processo riformatore che gli elettori, con il loro voto, hanno indicato come obiettivo al governo Berlusconi può e deve essere compiuto, fino alla legittima scadenza del nostro mandato”. Così Barbara Saltamartini, responsabile Pari opportunità del Pdl. “Siamo noi per prime, con la nostra passione e con la nostra attività, ad assicurare che lo sarà, a dispetto degli sgambetti, dei trabocchetti, dei tentativi di predisporre scorciatoie per scavalcare il responso delle urne”.  “Siamo molto soddisfatte e sicuramente c’è stata molta carne al fuoco non solo sulle proposte politiche in materia di lavoro, ma anche su ciò che sta avvenendo nei processi produttivi. Per le donne abbiamo chiesto un cambio di passo ma soprattutto delineare una strategia chiara ed efficace che metta insieme imprese, sindacati, attività politiche e territori”. Così Beatrice Lorenzin, deputata e vice responsabile del settore pari opportunità del Pdl, traccia un bilancio della prima Conferenza Nazionale su Occupazione Femminile e Lavoro. “Il problema della questione del lavoro femminile non è di settore ma va vista in modo integrato perché riguarda tutti, riguarda la società”.

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