Teppismo e delinquenza metropolitana
Mar 5th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliNon c’è giorno che sui giornali o in televisione non spicchi una notizia sulla delinquenza minorile in città: raid di teppisti sui mezzi pubblici, scippi a pensionati o turisti, atti di vandalismo. È di questi giorni la notizia di sette ragazzi stranieri picchiati e derubati nel centro storico di Napoli. Questi fenomeni provocano un danno di immagine alla nostra città più grande di qualunque altra notizia collegata ai fenomeni malavitosi. Da cittadino mi pongo il problema: è possibile fare qualcosa? E cosa? Ritengo che questi fatti hanno origine antica, cioè sono certamente un retaggio storico. Ma, altra domanda: è possibile che nessuno si indigni per quanto succede e non reagisca in qualche modo? Constato con sempre maggiore sgomento che a simili accadimenti non vi è alcuna reazione significativa, tranne quella formale delle istituzioni che dura il tempo di un respiro. Non esiste un progetto dietro le parole di sdegno e condanna. Invece gli organi preposti (istituzioni, forze dell’ordine e soprattutto la società civile) dovrebbero reagire con un unico piano articolato e rivolto a tutti i soggetti coinvolti mirato a far sì che questi fenomeni non si ripetano più. Soprattutto bisognerebbe pensare di intervenire tutti uniti in modo sistematico e con continuità senza pause ed incertezze, tutti schierati in un’azione di recupero del controllo del territorio ormai interessato da interventi sporadici e di facciata che non otterranno mai alcun risultato pratico. Bisogna pensare che esistono delle priorità esistenziali e che esse vanno rispettate. Esiste una scala di bisogni da cui non si può fare a meno e fra i più indispensabili ed insostituibili vi è quello della sicurezza: senza sicurezza è impossibile godere e soddisfare qualunque altro bisogno. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che l’espressione massima di civiltà è quella di mantenere in vita una partecipazione sociale che consenta di essere costantemente vigili su ciò che avviene sul territorio in cui viviamo, ricordando che la nostra responsabilità di cittadini non si ferma sulla soglia di casa. Se vogliamo che le istituzioni facciano la loro parte, dobbiamo noi per primi essere parte attiva in una continua e costante azione critica nei loro confronti da imporre con tutti i mezzi a nostra disposizione.