Berlusconi: siamo protagonisti nello scenario internazionale
Mar 2nd, 2011 | Di cc | Categoria: Politica
“Altro che isolati e non autorevoli. Siamo in contatto costante con tutte le diplomazie europee. Domani (oggi, ndr) parlerò con il cancelliere Angela Merkel. L’Italia in questa crisi sta facendo e farà la parte che le compete”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalle colonne del Messaggero parla della situazione in Libia. Su un possibile esilio del raìs Gheddafi Berlusconi è cauto: “In questo momento occorre molta attenzione. Aspettiamo, ora è meglio non entrare in questi dettagli. Noi siamo e saremo perfettamente in linea con quanto deciderà la comunità internazionale. Ed è per questo che sono in stretto contatto con il presidente Obama e con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy”.Berlusconi aggiunge che l’Italia procederà “in stretto contatto con Bruxelles e Washington. Prima di decidere vediamo cosa accade a Tripoli”.E sulle differenze con la vicenda di Saddam Hussein per quanto riguarda l’esilio il premier sottolinea: “penso comunque si tratti di due situazioni diverse. In questo momento occorre molta cautela perché la situazione in Libia è in continua evoluzione”.Mentre sul fronte dei rapporti con l’Onu, Berlusconi rivela di aver parlato con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon dando il pieno appoggio a qualsiasi iniziativa: “d’altra parte noi abbiamo molti interessi nell’area oltre ad essere anche geograficamente molto vicini alla Libia. Noi siamo amici del popolo libico e io ho chiesto personalmente perdono per ciò che avevano fatto i nostri predecessori nel tentativo di sottometterlo. Noi abbiamo avuto il coraggio di prendere le distanze dal nostro passato colonialista”. Qualunque sarà il nuovo governo, assicura Berlusconi, resterà ”un rapporto stretto con l’Italia, con il suo popolo e le sue imprese”.La mancanza di autorevolezza del governo italiano ventilata dal leader del Pd Pier Luigi Bersani non scompone invece il premier: “Mi chiedo come si possa dire che l’Italia e il suo presidente del Consiglio abbiano meno ruolo e peso, dopo che vengo chiamato più volte al telefono da Obama, da Cameron, da Van Rompuy, da Ban Ki-Moon. Sono in contatto continuativo con tutti. Così come il nostro ministro degli Esteri e tutti i nostri consiglieri che quotidianamente parlano con lo staff di Sarkozy e della Merkel”. “Spiace constatare - aggiunge - che si prendano a pretesto problemi importanti come questo per spicciola polemica interna”. Infine un pensiero per il 37esimo militare italiano morto in Afghanistan: “siamo molto addolorati per quel giovane. Non pensiamo a ritiri unilaterali e rispetteremo gli impegni. Però non posso non dire che l’ennesimo lutto non sia un tormento, un calvario per la mia coscienza e tutte le volte mi chiedo se questo sacrificio che impegna il Parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un Paese ancora medioevale, sia uno sforzo che andrà in porto”.