Chiusi i battenti dell’edizione 2011 della (la 41a Mostra internazionale dell’alimentazione), quest’anno denominata “Sapore” Rimini Fiera, che è divenuto ormai il polo fieristico più attrattivo della nostra nazione con le tante manifestazioni che ospita nel corso dell’anno, trae le somme del considerevole successo ottenuto, pensando già a Sapore Tasting Experience 2012 che si svolgerà nel mese di febbraio. La messa a segno di grandi affari ha caratterizzato l’edizione 2011 della manifestazione; circa 80.000 visitatori professionali (+5% rispetto al 2010) per l’appuntamento leader nel settore food & beverage extradomestico, con l’incremento della partecipazione estera (+16%.Sono inoltre stati 731 (612 nel 2010) i giornalisti accreditati.Ogni giorno a SAPORE si sono svolti circa 3.000 business meeting (1.000 nel 2010, a conferma dell’efficacia del progetto Top Buyer dai cinque continenti che profila l’incontro tra aziende e buyers. Positivo e di reciproca soddisfazione lo svolgimento in contemporanea di AGRIFI,salone dedicato alla filiera agroalimentare, organizzato da CMF srl con la collaborazione di Nel corso delle quattro giornate fieristiche numerosi sono stati i convegni che con la presenza dei più nosti esperti dei vari settori che hanno messo in discussione varie problematiche per una soluzione ottimale di quello che concerne difficoltà ed aspettative di miglioramento di tutti i campi del food&beverage e quello che più ampiamente ruota intorno all’alimentazione ed alle stesse materie prime. Ad esempio una interessantissima tavola rotonda per discutere sulla qualità, multifunzionalità e socializzazione per il Popolo della Notte dal titolo “Discoteca e dintorni… il futuro” è stata promossa da SILB-FIPEEurisko sulle abitudini, le motivazioni e le aspettative degli italiani che frequentano locali serali o notturni. Dalla ricerca emerge un Mondo della Notte in costante evoluzione. Sempre più segmentato nell’offerta (bar, disco-bar, pub, discoteche, night club ecc.) con una utenza anagraficamente molto ampia. Infatti il 43% del campione rappresentativo, composto da persone dai 18 ai 64 anni intervistate da Eurisko nel luglio scorso, ha frequentato nell´ultimo mese almeno un locale per l’aperitivo serale o per la cena o per la serata/notte. Una percentuale che sale al 54%, sempre nell´arco di un mese, se si considera la fascia d’età dai 18 ai 44 anni. Per quanto i maggiori frequentatori di locali rimangano ancora oggi i giovani dai 18 ai 24 anni (69% in un mese). I lavori, coordinati dal critico musicale e saggista Pierfrancesco Pacoda, esperto di tribù giovanili e stili generati dalla pista da ballo, hanno esaminato le differenti sfaccettature del fenomeno. Cosa cerca e quali proposte trova chi decide di uscire la sera? Il presidenteSILB, Maurizio Pasca, ha risposto: “alla migrazione dal bar per l´aperitivo al ristorante per la cena e la discoteca, cambiando anche più di un locale durante la serata, si sta sostituendo un nuovo modo di vivere la notte bene e in sicurezza”. Pasca proseguendo ha affermato: “Il pubblico, di ogni età, cerca una maggiore qualità nel cibo e nei drink come nel design, nel servizio e nell´accoglienza ed ha una grande voglia di socializzare, stimolata in questo dalla diffusione dei social network, uscendo di casa per ritrovarsi con gli amici e per incontrarne di nuovi. Anche per questo le piste da ballo si restringono per fare spazio alla zona bar e salotti. Rimane intatto il desiderio di divertirsi, di mostrarsi agli altri o di appartenere a un mondo privilegiato. In aggiunta ai due grandi gruppi di locali, i bar e le disco, si sta ampliando il numero, seppur ancora minoritario, dei locali ibridi o multifunzionali che al loro interno soddisfano bisogni diversi: aperitivo, cena, musica dal vivo, ballare, mostre ed eventi”. E’ seguita la conferma da parte del sociologo del piacere Roberto Piccinelli che ha aggiunto: “La discoteca come era in voga negli anni d’oro ‘90 è finita sotto tutti i punti di vista … perché oggi nessuno entra più in un locale sulla fiducia. L’offerta si è moltiplicata: oggi in spiaggia si fa di tutto, si balla dal pomeriggio fino a tarda ora, idem nei rifugi alpini dove si comincia a ballare a mezzogiorno. I centri estetici invitano i dj a mettere musica. Tutti fanno divertire e di questo le disco devono tenere conto”. La notte sembra durare un pò meno: si rientra a casa prima del solito, un pò per la crisi economica, per i divieti ma anche per una maggiore attenzione al proprio stile di vita. “Esiste un bisogno di divertimento in tutte le fasce di età che è cresciuto in questi ultimi anni e trova risposte in un’offerta che si è ampliata e ha maggiore consistenza - ha spiegato il segretario generale FIPE Confcommercio Edi Sommariva Il mercato è in continua evoluzione ma le regole sono ferme e, oltre che superate dalla realtà, non vengono fatte rispettare. Il mondo politico nazionale continua a non riconoscere questo settore come una fonte di profitto e sviluppo economico, al punto che i locali di divertimento non sono contemplati nel nuovo Codice del Turismo”. Come fare per uscire dalle secche un settore che non è più un punto di eccellenza della Riviera? “La crisi delle discoteche intese in senso classico rappresenta un pesante impoverimento per il tessuto turistico ed economico del nostro territorio - ha commentato l´assessore a Commercio e Turismo della Regione Emilia-Romagna Maurizio Melucci oggi c’è un’offerta limitata e i locali che ci sono hanno poco appeal sotto il profilo turistico. Le norme nazionali attuali non consentono di rispondere adeguatamente al cambiamento in atto. Le Regioni qualcosa possono fare. Per esempio uniformare su tutto il territorio nazionale le norme per i pubblici esercizi in modo che le regole siano le stesse per tutti. Il tema della spiaggia continua a essere al centro del dibattito: la spiaggia non può essere un grande locale notturno ma si può, in sinergia con le categorie economiche, pensare di uniformare su tutta la Riviera le norme per l’utilizzo dell’arenileFra le novità di Sapore 2011 eccezionale successo tra italiani e stranieri per Cooking Pasta, area che ha riunito il mondo della produzione di pasta artigianale, animato da eventi. Oltre 70 chef si sono alternati nella preparazione di ricette realizzate con ingredienti freschi per promuovere l´eccellenza dello stile alimentare italiano, sviluppare le potenzialità della dieta mediterranea - nominata recentemente patrimonio dell´Unesco - e l’impiego di quei prodotti che per ricchezza e versatilità costituiscono l’identità della nostra cultura alimentare. I Maestri di Cucina, in occasione del centenario artusiano, hanno ricordato Pellegrino Artusi, l’autore del risorgimento gastronomico italiano e padre riconosciuto della cucina italiana moderna, con dimostrazioni in diretta su ricette originali. Protagonista dello spazio l’Associazione APPAFREche ogni giorno ha proposto le degustazioni a cura delle imprese associate, ma anche il grande evento Italian Pasta Contest, che ha visto avvicendarsi oltre 30 chef ed ha proposto la Cucina Wellnesscome nuova tecnica di preparazione dei piatti secondo ricette equilibrate per favorire il benessere del consumatore. In ogni giornata si sono alternate degustazioni di prodotto a cura delle aziende presenti in fiera, curate da coppie di chef selezionati per l´occasione, mentre a gustare il prodotto erano i buyers, interessati a percepire la qualità offerta. Una giuria, presieduta dallo chef del Grand Hotel di Rimini Claudio Di Benedetto,e composta da Chiara Manzi di Cucina Wellness, Raimondo Mendolia technology chef e maestro pastaio e Agostino Petrosino per Cucina Wellness, alla fine ha stabilito la graduatoria finale dei piatti in concorso. Al primo posto Felice Lo Basso, Executive chef del Grand Hotel Alpen Royal di Selva di Valgardena con Le gemme del Vesuvio<,/strong>, fornite dal Pastificio Grania di Castello di Cisterna Napoli. Al “Cooking Pasta” il Pastificio Leonessa di Volla NA è stato protagonista della competizione tra chef con la pasta napoletana, nei formati classici mafaldina e mezzo pacchero, soggetto della gara. Una kermesse di gusto a cui è seguita una tavola rotonda sul wellness, organizzata dalla dottoressa Chiara Manzi,e che ha visto il prodotto Fibrella del Pastificio Leonessa argomento centrale in un dibattito sul “binomio pasta-benessere”. A Sapore 2011, nell’area FIC, anche la prima assoluta del Meeting Lady Chef, il gruppo di oltre 2000 professioniste che, con l’obiettivo del recupero e valorizzazione delle antiche ricette della cucina del territorio, un patrimonio a disposizione delle colleghe per mantenere vivo il gusto per gli ingredienti più genuini, hanno lanciato l’idea di un concorso a Sapore 2012. Il concorso ideato per la prossima edizione di Sapore in partnership con il Pastificio Rummo, azienda campana con 165 anni di storia, alla sesta generazione, promuoverà “una grande ricetta dedicata ad una grande donna”. Il settore 2Pianeta Birra è stato l’altra grande attrattiva che ha riscosso un gran successo di presenze di operatori e produttori con una affluenza di pubblico interessata in particolare al gran panorama delle birre artigianali che costituiscono il sicuro attuale successo nel mondo del beverage anche perchè si abbinano a tanti cibi diversi. A Sapore Unionbirrai ha presentato il “Progetto Bottiglia Artigianale Italiana”con l’obiettivo di veicolare, attraverso il packaging, l’immagine di un prodotto di qualità con caratteristiche distintive. Inoltre, è stato lanciato il progetto della Ricerca, condotta da Unionbirrai insieme a Altis Università Cattolica di Milano, dedicata al mondo della birra artigianale per arrivare ad una mappatura dei microbirrifici su tutto il territorio italiano e costituire le basi per un Osservatorio permanente sulla birra artigianale. Il pubblico, con le cartoline da consegnare in fiera, ha premiato la birra al radicchio rosso Ambra Rossa di Treviso della ditta San Gabriel sas. Successo anche per le birre artigianali campane dei birrifici “Karma” di Alvignano, la “Saint John’s Bier” di Lunardo M. & C. Sas da Faicchio, Birra artigianale “Maneba” Sas N. Marciano di Striano, Birrificio Sorrento - Grangalà di Sant’Agnello di Sorrento ed il Birrificio Sorrento Srl di S.Agnello. Per il dolce e liquori “L’artigiano del Gusto” di Rimini in via Castelfidardo e Riccione in Corso F.lli Cervi si è fatto notare attraverso i prodotti di liquirizia biologica della “Naturemed” di Cosenza. “Sapore Innovation Award”, al quale hanno partecipato un centinaio di prodotti selezionati in base al grado di novità che rappresentavano, i convegni organizzati dal Centro Studi Fipe Confcommercio, dal titolo “L’Europa al ristorante: consumi e imprese” e la preziosa ricerca diffusa al GDO Buyers´ Day, dal titolo “Innovazione e contaminazione tra GDO e fuori casa”. Insieme a questi, il valore dei brand, promossa da Rimini Fiera e firmata da Daniele Tirelli, presidente di Popai Italia, sono stati solo alcuni degli incontri più importanti. La cucina Bio ha confermato a Sapore il suo peso nella ristorazione extradomestica e nell’ambito dell’annuale appuntamento promosso da CCPB è stata diffusa la rilevazione Bio Bank che ha censito nel 2010 un totale di 434 pubblici esercizi che utilizzano almeno il 70% di materie prime biologiche (+7,5% rispetto al 2009). Da non dimenticare il corso di primo livello per idrosommelier, organizzato in collaborazione con ADAM. Nelle quattro giornate di Sapore, le associazioni più rappresentative hanno incontrato la base sociale attraverso il convegno organizzato da Italgrob, organismo di riferimento per il settore della distribuzione dei liquidi alimentari nel canale Horeca, guidato dal presidente Giuseppe Cuzziol. All’incontro dal titolo “il distributore indipendente: professionalità e risorse a sostegno dell’horeca” hanno partecipato per la prima volta le industrie titolari delle quote dell’Associazione AFDB Distech Italia (i dieci produttori leader nel settore bevande) e dall’assemblea è emersa la necessità per i distributori indipendenti di rimanere uniti e lavorare insieme per ampliare il proprio profilo professionale. Nel corso della manifestazione riminese è stata anche lanciata la fase finale del Concorso Nazionale Ercole Olivario 2011, il prestigioso premio che da quest’anno è realizzato con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, protagonista a Rimini Fiera di uno spazio all’interno del padiglione tutto dedicato all’olio extravergine di oliva. In fiera, nella sezione olio, spazio anche al 5° Concorso Oli Extra Vergini di Oliva “Oro Giallo 2011”, organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con OLEA, Organizzazione Laboratorio Esperti Assaggiatori che ha visto primo classificato per i leggeri: Colline di Romagna dop. del Frantoio Paganelli di Santarcangelo di Romagna. Lo stand del Lazio ha attratto i tanti presenti in particolare con i prodotti casearei del “Casale Nibbi” Az. Agricola biologica di Amatrice Rieti e la “Pizza croccantina” un prodotto registrato per antipasti e snacks della Alifor Pieri 2005 srl. di Acilia Roma (nella fotoi titolari delle produzioni laziali citati, insieme alle note esperte di P.R. Cinzia Loffredo e Mara PorrettaRegione Campania con lo slogan “Campania to taste” per attrattive interessanti per pubblico ed operatori italiani ed esteri, sia per i prodotti che per la proposizione degli stessi attraverso continue degustazioni guidate realizzate nel grande stand con le numerose aziende raccolte nello stesso in più piccoli stands. La Campania con chef, sommelier ed altre persone qualificate, compresi gli stessi produttori che hanno offerto quello che realizzano con il loro impegno per l’enogastronomia, ha invitato tanti nello spazio centrale del suo stand allestito con tavoli a perfetta accoglienza di ristorante. Sono stati serviti di continuo veri pranzi completi e si sono potute degustare verdure, sottaceti, le famose “Peschiole” dell’Az. Agricola Verticelli di Vairano Scalo, le mozzarelle di bufala campana, le paste artigianali emblema di bontà in questo settore a livello mondiale, condite con i nostri pomodori e con l’
vini di cui questa terra è ricca come il “Cinereo” di Villa Pironti, terminando con la pasticceria ed i passiti o altri liquori come il meraviglioso liquore “Fragolino” di Foti Enrico a Postiglione di Salerno. Un vero successo per la Campania che ha così saputo non solo presentare i propri incomparabili prodotti ma anche e soprattutto farli provare dal vivo e spiegandone la storia unendo all’interesse del consumatore il gusto, la tradizione ed i passaggi di produzione con le qualità che da essa emergono. La regione Campania è stata presente a Sapore 2011 con 45 aziende, in particolare 21 della provincia di Avellino, 6 della provincia di Benevento, 3 della provincia di Salerno, 3 della provincia di Caserta e 12 da quella di Napoli.
Tanti i personaggi che non hanno mancato di visitare Sapore 2011 come Massimo Bottura,appena nominato chef dell´anno 2011, il sociologo dei consumi Enrico Finzi,il docente di Scienza dell´Alimentazione all´Università Campus Biomedico di Roma Eugenio Del Toma, oltre a rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali.
Soddisfatti e sicuri di nuovi successi si sono dimostrati il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni,ed il direttore di Business Unit, Patrizia Cecchi. Le imprese protagoniste dell´area espositiva hanno, attraverso Sapore 2011, avuto una quantità altissima di contatti per il news business, con delegazioni di operatori, 400 i buyer stranieri provenienti da tutti i Paesi del mondo. Di grande successo l´area dei business meeting, capace nelle quattro giornate di garantire tremila incontri d´affari, andati a buon fine con numerosi contratti firmati. Infine oltre 100 partecipanti ai campionati internazionali proposti dallaNazionale Italiana Pizzaioli, si sono cimentati, a Sapore, nelle categorie di gara con la partecipazione di concorrenti anche da Scozia, Francia, Svizzera, Spagna, Marocco e Brasile
Giuseppe De Girolamo>