La Parola di oggi

Mar 1st, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
2 marzo 2011
Mercoledì
S. Basileo martire - VIII tempo ordinario (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre che sei nei cieli, tu ci hai fatto dono di tuo Figlio.
Anche la notte scorsa, molti dei nostri fratelli hanno conosciuto la
sofferenza, la povertà, la malattia e si sono sentiti soli e abbandonati.
Abbi pietà di loro; da’ loro un po’ di gioia.
Rendici attenti nei loro confronti, affinché li aiutiamo in quanto ci è
possibile.
Rendici forti, in questo nuovo giorno, sulla via della croce della nostra
vita.

PRIMA LETTURA(Sir 36,1.4-5.10-17)
Riconoscano le genti che non c’è Dio fuori di te.
Dal libro del Siracide
Abbi pietà di noi, Signore Dio dell’universo, e guarda, mostraci la luce
della tua misericordia, infondi il tuo timore su tutte le nazioni. Ti
riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto che non c’è Dio al di
fuori di te, o Signore.
Rinnova i segni e ripeti i prodigi. Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro l’eredità come era al principio. Abbi pietà, Signore, del
popolo chiamato con il tuo nome, d’Israele che hai reso simile a un
primogenito. Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme, luogo del
tuo riposo.
Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese e il tuo popolo della
tua gloria. Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal
principio, risveglia le profezie fatte nel tuo nome. Ricompensa coloro
che perseverano in te, i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi, secondo la benedizione di
Aronne sul tuo popolo, e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 79)
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia. (cf. Sir 36,1)
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri! R.
Aiutaci, Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome. R.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte. R.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, t
i renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode. R.

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 10,32-45)
Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù
camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano
erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro
quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il
Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo
condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli
sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni
risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli:
«Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?».
Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua
destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il
calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono
battezzato?».
Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo
anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi
sarete battezzati.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo;
è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo
e Giovanni.
Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali
sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro
capi le opprimono.
Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà
vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di
tutti.
Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per
servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.

OMELIA
Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato il discorso della sofferenza, della
morte e della risurrezione di Cristo. Gesù dice ai suoi apostoli che,
salito a Gerusalemme, i sommi sacerdoti e gli scribi “lo condanneranno
a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno
addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno”.
E, proprio qui, nasce la domanda: Il Salvatore doveva davvero soffrire
e morire perché il mondo fosse riscattato dai suoi peccati?
Essendo Dio, poteva riscattarci senza sofferenza e senza morte. Ma ha
avuto pietà di noi, che siamo destinati a soffrire e a morire per i
nostri peccati. Sapeva bene, infatti, che ci avrebbe attirato a sé in
questo modo, attraverso la sofferenza, per distruggere i nostri peccati.
Da noi vuole solo questo: che ci abbassiamo e riconosciamo il nostro
stato di peccatori. E ci grida: “Venite a me, voi tutti, che siete
affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di
voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro
per le vostre anime” (Mt 11,28-29).
La sofferenza di Cristo è un grande mistero, così come il suo amore per
la creazione e per gli uomini, divenuti, con il battesimo, membra del suo
corpo.
La sofferenza e la morte di Cristo sono ancora più grandi per il fatto
che egli continua a soffrire nelle membra del suo corpo, nei suoi figli
innocenti, poveri e abbandonati.
Nel sacrificio della Messa, egli si offre ogni giorno in sacrificio, per
loro e per tutti noi, al Padre dei cieli.

PREGHIERA DELLA SERA
Signore Dio nostro, tu hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio
unigenito perché ogni credente non perisca, ma, in lui, abbia vita
eterna.
Proteggici, questa notte, da ogni male e da ogni peccato.
Concedici l’aiuto e la forza necessaria perché domani lasciamo dietro a
noi la via del male, allontanandoci dall’errore e dal peccato, e,
perdonandoci gli uni gli altri, possiamo così conoscere la pace e la
gioia.

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