Evoluzione della crisi al Comune di Napoli .  I gruppi di opposizione hanno preliminarmente presentato una mozione di sfiducia alla quale la Jervolino , con la solita iattanza , ha risposto rifiutando le dimissioni e rinviando quindi tutto , secondo regolamento , a trenta giorni dalla data della presentazione . A questo punto però il consigliere Simeone , eletto nelle lsite del PD , ha presentato anch’egli la lettera di dimissioni permettendo il raggiungimento della fatidica quota di 31  consiglieri dimissionari . Da qui , secondo le norme , lo scioglimento automatico dell’assemblea .  Il Comune , fino alle prossime elezioni sarà quindi amministrato da un commissario .Pesante l’eredità lasciata dalla Jervolino , capace di ditruggere in otto anni ,anche quel poco di buono che la sua guida e sponsor, Bassolino , aveva fatto . Ha imitato dell’afragolese il pessimo modo si governare , facendo solo proclami e promesse , (Bagnoli futura ne è l’emblema) sistemando amici e sodali nei posti che contano , trascinandosi nella consiliatura mentre la sua maggioranza perdeva continuamente pezzi . Nessuno certo rimpiangerà questa professionista della politica , figlia di esponenti democristiani padroni d consistenti pacchetti di tessere .  Purtroppo però chi si troverà a gestire la cosa pubblica dovrà fare i conti con la voragine di bilancio lasciata da una donna che non esitiamo a paragonare , per le sue sconcertanti affermazioni dopo qualsiasi gravissimo problema insorto , ad un’oca giuliva . In ogni occasione , la vecchia signora si è limitata a dire che non c’era e se c’era non aveva visto accusando sempre di ogni malefatta gli assessori che , d’intesa con l’afragolese , aveva scelto . Purtroppo si ripeterà quanto si sta verificando alla regione dove l’ottimo Caldoro è costretto a gestire lo sfacelo lasciato dal suo predecessore .  Ma ci sarà un giudice , contabile, amministrativo o perché no , penale che chiederà alla Jervolino conto e ragione delle proprie inadempienze ? (Michele Elio Fusco)