NAPOLITANO E IL COMPLEANNO DELL’ITALIA UNITA
Feb 25th, 2011 | Di cc | Categoria: PoliticaDi pensieri che gli frullano in testa ce ne ha tanti. Ma, forse, quello diventato più opprimente nell’ultimo periodo era legato ad un evento simbolico, di grande significato storico e politico: la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Un compleanno di quelli che vanno festeggiati solennemente, non solo perché capitano una volta tanto, ma soprattutto perché racchiudono l’essenza di un percorso di vita, di pensiero, d’azione, di sacrificio, di buona fede, di errori di un intero popolo. E lui, Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica Italiana, lo sapeva bene. Come era ben consapevole che una ricorrenza del genere non si poteva festeggiare a metà. Nessuna parola però d’invito al Governo per suggerire o ipotizzare soluzioni difronte alle spaccature che l’evento, che per sua natura doveva essere foriero d’unità, si stava trascinando dietro. Silenzio e basta. Certo, amarezza. Sicuramente voglia repressa d’esternare il cruccio che gli aumentava giorno dopo giorno nell’animo a sentire esponenti del Governo contrari ad onorare il compleanno dell’Italia unita: per ripicca, per calcolo politico, per disinteresse, per interessi di bottega. Apprezzava sicuramente le preoccupazioni di Confindustria e di alcuni sindacati impensieriti dai risvolti economici dell’evento sulla crisi. Non c’erano dietrologie o falsi obiettivi in quelle esternazioni. Alle preoccupazioni di ordine finanziario aveva ben risposto Giuliano Amato, presidente dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni, si poteva organizzare l’anniversario in modo diverso. Scuole ed uffici pubblici aperti insieme alle strutture produttive. Nelle scuole quel giorno sarebbe stato dedicato all’approfondimento del Risorgimento, con la proiezione di film e dibattiti; nelle imprese – le commemorazioni fatte magari dai sindacati – il ricordo dell’evento avrebbe comportato solo un paio d’ore di blocco della produzione. Insomma, una mediazione onorevole. Poi un po’ di luce è venuta. Anche se non a maggioranza il Governo ha varato il decreto che sancisce, per una sola volta, che il 17 marzo è festa nazionale perché l’Italia unita compie i suoi 150 anni d’età. Il due giugno poi ci sarà il momento più importante delle celebrazioni, con la partecipazione di 69 Capi di Stato, Papa compreso.