E Casini rimane orgogliosamente solo
Feb 19th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Le opposizioni attraversano una fase di caotica convulsione. Di fronte ad esse si staglia la maggioranza Pdl-Lega che rappresenta un’area di stabilità e di governabilità. Questo è un po’ più del “bicchiere mezzo pieno” perché il fatto che ci sia una maggioranza compatta e sufficientemente forte in termini numerici è sicuramente positivo. Le opposizioni possono fare tutto il chiasso che vogliono, perché è un loro diritto, ma questo chiasso non scalfisce la maggioranza che va avanti con il programma, perché anche questo è un suo diritto. L’opposizione di sinistra ha, negli ultimi giorni, dimostrato ancora una volta che, appena cerca di passare dai grandi progetti di ribaltamento del quadro politico all’assegnazione dei compiti, e cioè a chi affidare il comando delle operazioni, si frammenta in un numero incontrollabile di ambizioni e di veti incrociati. È sufficiente che dall’esterno del Partito democratico, nel caso specifico da Sel di Vendola, si proponga il nome di un interno, nel caso specifico quello di Rosy Bindi, per guidare una “santa alleanza”, che scoppi il caos. Matteo Renzi afferma che è un nome buono per perdere mentre D’Alema, che vede sfumare i cuoi progetti, con Bersani a ruota, dicono che prima si fa l’alleanza e poi si sceglie il comandante. Così Veltroni riprende fiato per sussurrare il nome di Tremonti, lo stesso che il suo avversario interno Bersani aveva fatto mesi fa. L’opposizione del cosiddetto Terzo Polo non sta meglio. Anzi. La scorsa estate, veniva accreditata di un consenso pari a circa il 20%; adesso è a circa la metà. Gianfranco Fini avrebbe dovuto portare truppe fresche a Pier Ferdinando Casini. Invece le sta perdendo per strada e crea un grosso problema al suo alleato, costringendolo a ritornare sulle posizioni di tre anni fa: un’orgogliosa solitudine. È vero che Casini sostiene che quella è sempre stata la sua posizione, ma è difficile negare che egli avesse in mente di guidare la “santa alleanza” da posizioni di forza. Per confermare la sua coerenza, ieri è stato obbligato a spazzare via l’ipotesi su cui il Pd aveva nutrito tante speranze. Le sue opposizioni non sono mai state tanto lontane l’una dall’altra come adesso. E a nulla sono valse le aperture alla Lega, alla quale basta il proprio federalismo e non ha intenzione di ridiscuterlo con quello di Bersani, di Casini e di Fini. A fronte di tutto questo c’è l’inossidabile maggioranza che sostiene il governo di Silvio Berlusconi, che nell’ultima conferenza stampa ha dato una lezione chiara a tutti: il Governo è concentrato sul rilancio dell’economia e sulle riforme. Tutto il resto non conta. In Parlamento i numeri ci sono, anzi crescono. Non deve quindi sorprendere che questa area di stabilità attragga i parlamentari più responsabili, che esercitano i loro diritti senza vincolo di mandato, come dice la Costituzione. Probabilmente è proprio questa stabilità che si riflette sui sondaggi sulle intenzioni di voto: quel 43% che, nonostante l’incendio mediatico-giudiziario, resta a sostegno dei partiti di governo. Governo/Bondi: da Casini coerenza pari a zero “Suggerisco di non fare alcun affidamento alle dichiarazioni di Casini, secondo cui l’Udc non partecipera’ ad una grande alleanza contro Berlusconi. Il valore che Casini attribuisce alla coerenza in politica e’ pari a zero”. Lo afferma in una nota il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. “Quello che si afferma oggi non vale piu’ domani; quello che si dice oggi si contraddice domani, quello che si promette oggi si mette in discussione domani”.