La Parola di oggi
Feb 16th, 2011 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
17 febbraio 2011
Giovedì
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore ti adoro, anche se non so cosa vuol dire.
Ti ringrazio, anche se solo a parole.
Ti chiedo perdono, anche se senza una lacrima.
Ti offro tutto, anche se non ho niente.
Ti voglio amare, anche se ne sono assolutamente incapace.
Amen.
(P. AUGUSTO GIANOLA, missionario in Amazzonia)
PRIMA LETTURA (Gen 9,1-13)
Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me
e la terra.
Dal libro della Genesi
Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e
moltiplicatevi e riempite la terra.
Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in
tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci
del mare sono dati in vostro potere.
Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto
questo, come già le verdi erbe.
Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue.
Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne
domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita
dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello.
Chi sparge il sangue dell’uomo, dall’uomo il suo sangue sarà sparso,
perché a immagine di Dio è stato fatto l’uomo.
E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e
dominatela».
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco
la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni
essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con
tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della
terra.
Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna
carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse: «Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me
e la terra.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 101)
R. Il Signore del cielo ha guardato la terra.
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera. R.
Questo si scriva per la generazione futura e un popolo,
da lui creato, darà lode al Signore:
“Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte”. R.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,27-33)
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno
a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli
dicendo: «La gente, chi dice che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri
uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli
rispose: «Tu sei il Cristo».
E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto
ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise
a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e
disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma
secondo gli uomini».
Parola del Signore.
OMELIA
Da dove può essere nata nel cuore di Gesù, forse sul far della sera,
sulle rive scoscese del Giordano, questa singolare domanda?
“Chi dice la gente che io sia?”.
Non certo dall’impossibile ignoranza della sua missione: egli sa chi è
e dove sta andando.
Poteva forse avere un qualche interesse nel reperire l’immagine di sé
sulle bocche curiose della gente?
Chi è da sempre l’immagine perfetta del Padre non ha bisogno di simili
specchi deformanti.
La domanda di Gesù viene dal profondo affetto per i suoi, per quelli che
hanno lasciato tutto e lo stanno seguendo. Quelli di cui conosce le ansie
e i timori e gli interrogativi acuti e i dubbi e (perché no?) gli
equivoci, circa la sua identità e circa la loro comune avventura.
È mosso a compassione dalla loro fedele sequela che forse non riusciva
a capire. Ma chi può capire il mistero del Dio fatto uomo?
E la forza dello Spirito suggerisce a Pietro la celebre risposta che
l’evangelista Marco riproduce scarnamente: “Tu sei il Cristo”. La fedeltà
amante di Pietro e dei suoi compagni apre loro lo scrigno prezioso del
mistero e intravedono, come nel bagliore di un lampo, la verità delle
cose.
Gesù li invita, con severità, alla discrezione.
Potrebbe l’uomo portare il peso della verità tutta intera prima che lo
Spirito sia effuso su di lui?
Verrà la morte e la risurrezione, verrà l’ascensione e verrà infine il
Paraclito.
Allora il segreto messianico sarà gridato sopra i tetti, ma intanto ora,
là sotto l’Ermon, all’imbrunire, l’affezione tra di loro ha toccato il
suo fondamento.
PREGHIERA DELLA SERA
Ti prego, o Padre pio e buono, per quanti mi amano in tuo nome e per
quelli che io amo in te.
Con maggiore intensità ti prego per quelli che tu sai che mi amano e che
io amo di un amore più sincero.
Non ti prego, Signore, come un giusto libero da peccati, ma come uno reso
sollecito da ogni genere di carità per gli altri.
Amali, Signore, tu che sei la fonte dell’amore, tu che mi spingi e mi dai
l’energia di amarli.
Sebbene la mia preghiera non meriti di giovare ad essi perché io sono un
peccatore, giovi loro il fatto che questa preghiera è fatta sotto la tua
forza.
Amali per te, che sei l’autore e il datore della carità, non per me, e
fai in modo che loro stessi ti amino con tutto il loro cuore, con tutta
la loro mente, con tutta la loro anima affinché vogliano, dicano e
facciano solo ciò che a te piace e a loro conviene.
(Liberamente tradotta da Sant’ANSELMO:”Preghiera per gli amici”)