La Parola di oggi

Feb 13th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
14 febbraio 2011
Lunedì
Ss. Cirillo e Metodio, patroni d’Europa - VI tempo ordinario (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINO
Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai
rivelato per mezzo di Gesù, tuo Servo: gloria a te nei secoli. Come
questo pane spezzato era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato
una cosa sola, così sia radunata la tua Chiesa dai confini della terra
nel tuo Regno, perché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei
secoli. Amen.
(Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»).

PRIMA LETTURA (At 13,46-49)
Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [ad Antiochia di Pisidia] Paolo e Bàrnaba con franchezza
dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di
tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate
degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani.
Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce
delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del
Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.
La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 116)
R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 10,1-9)
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a
due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate
dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare
nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,
altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa
all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi
sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino
a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.

OMELIA
Cirillo e Metodio sono stati due autentici “operai” della messe di Dio.
E in questo giorno della loro festività la Chiesa, esaltando la loro
meritoria azione apostolica, è consapevole di avere oggi ancor più
bisogno di cristiani capaci di dare il loro contributo di impegno, di
energie, di entusiasmo per l’annuncio del messaggio di salvezza in Cristo
Gesù. Ma è altresì consapevole di aver bisogno di anime totalmente ed
esclusivamente consacrate alla predicazione del Vangelo, all’azione
missionaria; ha bisogno di sacerdoti, di religiosi, di religiose, di
missionari, di missionarie, che, rinunciando generosamente e lietamente
alla famiglia, alla patria, agli affetti umani, dedichino tutta la loro
vita a lavorare ed a soffrire per il Vangelo.
Dinanzi alla portata storica dell’opera evangelizzatrice compiuta dai due
santi fratelli, la Chiesa recepisce ancor più profondamente che
l’evangelizzazione è la grazia e la vocazione sua propria, la sua
identità più profonda. “Essa esiste per evangelizzare - ha scritto Paolo
VI - vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono
della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio
di Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua morte e della
sua gloriosa risurrezione” (Evangelii nuntiandi, 14). Ciò ha significato
per i santi Cirillo e Metodio render preminente l’annuncio del Vangelo:
un annuncio che non ha mortificato, distrutto o eliminato, bensì ha
integrato, elevato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali
tipici del genio dei Paesi evangelizzati, contribuendo ad un’apertura e
ad una solidarietà, capaci di far superare gli antagonismi e di creare
un comune patrimonio spirituale e culturale, che ha posto solide basi per
la giustizia e la pace.
Leggendo nell’antica “Vita” di san Cirillo in lingua slava alcuni
particolari degli ultimi giorni della sua vicenda terrena, proviamo una
intensa emozione, perché penetriamo nella dimensione più intima della sua
coscienza e intravediamo i grandi ideali, per i quali il santo era
vissuto, aveva lavorato ed aveva sofferto: “Signore, mio Dio - egli
pregava - conserva nella fede il tuo gregge, …fa’ crescere di numero
la tua Chiesa e raccogli tutti nell’unità. Rendi santo, concorde nella
vera fede e nella retta confessione il tuo popolo e ispira nei cuori la
parola della tua dottrina”. (GIOVANNI PAOLO II).

PREGHIERA DELLA SERA
Fa’ provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti,
abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento.
Che non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa’ che, invece,
siamo sempre pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati
dalla fame dei veri poveri in Spirito, coloro di cui è detto: “Beati
quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”.

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