La Parola di oggi
Feb 12th, 2011 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
12 febbraio 2011
Sabato
Ss. Martiri di Abitene - V tempo ordinario (A) - I
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Nuovo Dizionario dei Termini Religiosi, consultabile all’indirizzo:
http://www.laparola.it/dizionario/
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PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu conduci chi ti segue nel deserto per parlare al suo cuore e
per nutrirlo di un pane essenziale. La moltiplicazione dei pani è il
segno e l’annuncio del grande mistero del tuo corpo offerto e diviso fra
tutti gli invitati. Il popolo ti ha seguito come un tempo aveva seguito
Mosè al di là delle acque della morte; tu fai scendere per lui la manna
dal cielo, per i loro corpi, preparando così i loro cuori al miracolo più
grande compiuto dal tuo amore, al miracolo che rinnoverai costantemente
nell’Eucaristia, fino a quando entreremo nel regno.
PRIMA LETTURA (Gen 3,9-24)
Il Signore Dio lo scacciò l’uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse
il suolo.
Dal libro della Genesi
Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono
nudo, e mi sono nascosto».
Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato
dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato
dell’albero e io ne ho mangiato».
Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il
serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul
tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua
vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con
dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli
ti dominerà».
All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai
mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti
i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba dei campi.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla
terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere
ritornerai!».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi
quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la
mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per
sempre!».
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo
da cui era stato tratto.
Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la
fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 89)
R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in
generazione.
Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio. R.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere
quando dici: “Ritornate, figli dell’uomo”.
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo in cuore saggio.
Ritorna, Signore; fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
CANTO AL VANGELO (Mt 4,4)
R. Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,1-10)
Mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da
mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro:
«Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non
hanno da mangiare.
Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e
alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui,
in un deserto?».
Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie,
li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi
li distribuirono alla folla.
Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece
distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte.
Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di
Dalmanutà.
Parola del Signore.
OMELIA
Nutrendo, con un miracolo, la folla riunita in un deserto, Gesù rivela
che egli è il pane vivente sceso dal cielo, la vera manna che il Signore
fece piovere dal cielo nel deserto sui figli di Israele. Egli si offre
ai popoli “lontani” come il pane venuto dal cielo che solo può saziare
e di cui dirà: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”
(Gv 6,51).
Nel brano del Vangelo di Marco che abbiamo letto, la promessa della vita
eterna è implicitamente annunciata dalla menzione dei “tre giorni”. Come
Cristo risorgerà al terzo giorno, così egli ha pietà della folla che,
dopo tre giorni, sta per venire meno. Egli, il terzo giorno, la rimetterà
in piedi e la nutrirà a volontà. Per questa folla, simbolo dei settanta
popoli pagani sparsi nel mondo, ci sono sette pani, cioè la pienezza dei
beni celesti. Quando Gesù lo viene a sapere, ordina alla folla di sedersi
per terra: l’invita a entrare in un riposo “sabbatico” del settimo
giorno. Nello spirito di questa abbondanza sabbatica, di questa doppia
razione di manna accordata agli Ebrei il settimo giorno, la
moltiplicazione miracolosa del pane è già assicurata.
Gesù pronuncia allora la benedizione sui sette pani, li spezza e li dà
ai suoi discepoli perché li distribuiscano. E queste parole essenziali
e profetiche ne annunciano altre: “Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv
6,54).
PREGHIERA DELLA SERA
Fa’ provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti,
abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento.
Che non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa’ che, invece,
siamo sempre pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati
dalla fame dei veri poveri in Spirito, coloro di cui è detto: “Beati
quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”.