Berlusconi: manteniamo gli impegni varate le riforme per l’economia

Feb 10th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica

“Abbiamo avviato nuova fase di lavoro del governo per il rilancio dell’economia”. Così Silvio Berlusconi annuncia il varo di un pacchetto di misure per lo sviluppo economico in una conferenza stampa a palazzo Chigi con i ministri Angelino Alfano, Roberto Calderoli, Raffaele Fitto, Altero Matteoli, Paolo Romani, Giulio Tremonti.  Il piano per il rilancio della crescita “è un grande lavoro che necessità del concorso di tutti i ministri e anche delle forze sociali e degli imprenditori”. Il governo ha dato il suo ok al disegno di legge costituzionale per la riforma degli articoli 41, 97 e 118, precisando anche che il testo deve essere ancora “perfezionato”. “La modifica dell’articolo 41 della Costituzione”, il cui testo “stiamo perfezionando con i nostri esperti”, dice il premier, è così formulato: “L’iniziativa e l’attività economica privata è libera ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato”. Un principio “cardine” e “fondamentale” per il rilancio dell’attività di impresa. E aggiunge che “abbiamo l’ambizione di poter produrre un codice della regolamentazione fiscale”.La crescita del Pil in Italia “è valutata all’1,5 %, è il minimo. Puntiamo a migliorare questa valutazione”. “Questa mattina abbiamo dato il via libera a un percorso che non è facile né breve. Da ora - spiega Berlusconi - possiamo non solo amministrare ma anche governare nel senso di riformare”.  Parlando della situazione politica, Berlusconi ribadisce: “La maggioranza sta crescendo di votazione in votazione e abbiamo fatto 8 a 0 contro l’opposizione. Abbiamo i numeri che ci consentono di andare avanti e governare”. E assicura che dopo lo strappo di Gianfranco Fini e della sua componente sarà più facile procedere per realizzare le riforme. “Abbiamo avuto dei ritardi sulle misure per lo sviluppo anche per la diaspora nella maggioranza, ma ora proprio la diaspora ci ha tolto di mezzo gli ostacoli per la riforma della giustizia e le altre riforme”. Il Premier sottolinea che la stabilità è una “condizione essenziale” riguardo alla risposta mondiale alla crisi economica. Gli organismi internazionali hanno riconosciuto all’Italia di aver “tenuto i conti pubblici a posto durante la crisi”, ma “ci è stata posta una condizione: la stabilità dei governi”.  L’Italia è il secondo Paese in Europa per solidità economica e patrimoniale. “È un Paese che ha un debito pubblico elevato – sottolinea – ma ha dei cittadini, uso questo termine, ricchi. Con gli altri Paesi europei abbiamo stabilito per l’11 marzo una riunione di tutti i Paesi dell’eurozona per adottare delle misure di difesa della nostra moneta. Tutti i governi hanno concordato sulle politiche di rilancio dell’economia, come seconda fase nell’attività governativa in risposta alla crisi globale”.  “Su nostra proposta è stato fatto un passo importante, con il principio che è passato, di non valutare solo la situazione dello Stato per il debito pubblico, che ci vedeva in una situazione sfavorevole per il debito ereditato dai precedenti governi. Questo debito abbiamo dimostrato di non aumentarlo e di poterlo sostenere. A questo siamo riusciti ad aggiungere il fatto che nella valutazione si aggiungesse il risparmio privato. Fatto che ci porta ad essere in Europa il secondo stato per solidità patrimoniale appena dopo la Germania”.  “Abbiamo cambiato in maniera assoluta la considerazione degli altri Stati in modo evidentissimo nei Consigli dei capi di Stato e di governo. Siamo il terzo contributore in Europa ed secondo stato come solidità patrimoniale ed economica”. “Abbiamo deciso di porre la fiducia” sul federalismo municipale. “La porremo alla Camera non al Senato, siamo assolutamente tranquilli di avere una maggioranza che ci consente di andare avanti. Le lenzuolate di Bersani – conclude – non hanno prodotto effetto alcuno”, non solo non hanno aumentato la concorrenza ma sono andate addirittura nella “direzione opposta di un maggiore centralismo dello Stato”. 

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