Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha respinto con sdegno l’accusa di uilizzare i respingimenti dei barconi di clandestini come uno spot elettorale . L’affermazione nel corso della puntata di Matrix mandata in onda ieri che vedeva la contrapposizione tra il responsabile del Viminale e l’onorevole Rosy Bindi . Il ministro ha dichiarato che all’operazione di respingimento stava lavorando da mesi e che solo ora è stato possibile metterla in atto dopo ulteriori accordi con la Libia, ad integrazione di quelli già firmati da tempo .In polemica con la Bindi che affermava che una donna immigrata non avrebbe potuto registrare il figlio eventualmente partorito in condizioni di clandestinità, ha ricordato che le norme vigenti prevedono non solo il divieto di espulsione per donne in condizione di gravidanza e nei sei mesi successivi al parto ma danno anche facoltà ai prefetti di concedere loro il permesso di soggiorno .Altra operazione di cui menar vanto, ha dichiarato il ministro , è la consegna di tre motovedette alla Libia , per il pattugliamento in mare.  Non è stato possibile consegnarle prima , ma .. meglio tardi che mai.Sollecitato dalla Bindi sulle polemiche in atto da parte ndell’Onu  , ha poi comunicato che domani venerdì incontrerà il responsabile dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati politici e proverà a dimostrare che l’azione del governo italiano non è assolutamente in contrasto con le norme internazionali . A tal proposito ha manifestato l’intenzione di trovare , d’intesa con l’Onu e con la Libia , tutti quei meccanismi che possano permettere , già in territorio africano , a commissioni internazionali di controlllo, di valutare preventivamente  le eventuali richieste  di asilo .       (Michele Elio Fusco)