La spallata è destinata a fallire anche stavolta, la spalla si è nuovamente slogata. Il boomerang sta puntualmente tornando sulla testa. La sinistra non impara mai e la novità è che con l’antiberlusconismo innanzi tutto, con la strategia suicida di tentare di far fuori il premier per vie che non siano quelle della normale e civile proposta di governo, ha contagiato anche settori moderati come l’Udc e finiani in fuga al momento sbagliato e nei modi sbagliati dalla maggioranza. Stavolta si è provato a colpire Silvio Berlusconi con la sua vita privata, senza uno straccio di elemento di reato, come altre volte ma con un clamore e uno spiegamento di mezzi giudiziari a spese del contribuente mai visto e mai immaginabile. Si è provato a chiedere al Popolo della Libertà di rinnegare Berlusconi, in cambio non si sa di che: dell’alleanza con gli sconfitti? Si è chiesto alla maggioranza di rinnegare il mandato elettorale, al governo di mutare se stesso senza passare dalle urne, ai cittadini di cambiare opinioni solo perché l’hanno deciso alcuni, noti pm. Il Pdl, la maggioranza, il governo, gli elettori hanno tutti detto “no grazie”. Gli italiani decidono con la loro testa e con il loro voto chi sta e chi non sta al governo. Quando le sinistre ed i terzopolisti se ne sono resi conto era già tardi.  Lo stupore è stato, anche stavolta, grande. Eppure bastava imparare la lezione di tutti questi anni: non solo da quando esiste il governo attuale, ma gli altri governi precedenti a guida Berlusconi. Il ribaltone giudiziario è riuscito solo una volta, poi mai più. Ma la sinistra, e purtroppo anche certi moderati, sono rimasti con la testa al 1994.