In Europa con stabilità e autorevolezza
Gen 14th, 2011 | Di cc | Categoria: Esteri
Da un lato ci sono le polemiche, le chiacchiere, il colore. Dall’altro ci sono i fatti, i risultati, la realtà dei rapporti. Il “colore” è quello che troppe volte prevale nella cronaca delle missioni estere del Presidente Berlusconi, quando poi sono i fatti a incaricarsi di ristabilire la verità e riportare i colori alla tonalità autentica. Ieri, per esempio, l’accoglienza riservata da Angela Merkel a Silvio Berlusconi ha sorpreso non pochi osservatori. Un carattere “freddo” come la Merkel è apparsa in tutte le televisioni mentre abbracciava e baciava il premier italiano, e in conferenza stampa non c’è stato un solo momento di divergenza o attrito tra i due leader, anche se nelle ultime settimane qualche diversità (anche rilevante) di opinioni si è manifestata pubblicamente: sugli eurobond, contrastati dalla Germania e caldeggiati dall’Italia; sulla nomina del nuovo presidente della Banca centrale europea con in pista candidati dei rispettivi Paesi; in generale sulla filosofia di contrasto alla crisi e sui tempi di intervento a sostegno delle economie più fragili dell’Eurozona.La Merkel ha accolto con estremo favore l’appello all’ottimismo lanciato da Berlusconi in conferenza stampa, leitmotiv della sua maratona politica internazionale: i leader devono spargere positività, perché l’ottimismo, la fiducia, la proiezione in avanti, non sono solo apparenza, solo immagine, ma costituiscono la sostanza stessa della ripresa, la molla dell’uscita dalla crisi attraverso il rilancio dei consumi l’iniziativa imprenditoriale. Un invito che il cancelliere ha condiviso in pieno. Così come la Merkel si è unita con entusiasmo a un’altra proposta, più dettagliata, che riguarda la difesa comune europea come strumento potente di risparmio per i governi.L’Italia si è presentata dunque all’appuntamento con la Germania come il Paese mediterraneo più virtuoso con la Francia, quello che sta fuori dalle secche e dai fanghi della crisi, fuori dall’affanno di Portogallo, Spagna e Grecia. Il che non significa che le difficoltà sono tutte alle spalle, che non si debba continuare a fare attenzione ai conti e nel frattempo conseguire la quadratura del cerchio di riforme e investimenti per la crescita. Significa, però, che l’Italia, con il governo Berlusconi porta all’Europa un contributo di intelligenza, autorevolezza e stabilità.