Governo, la fase due è bene avviata
Gen 12th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica
Vicenda Fiat e referendum a Mirafiori. Decisioni sui debiti europei e sulle nuove regole comunitarie. Federalismo. Su questi tre punti di stretta attualità il governo si è rimesso al lavoro fin dall’inizio del 2011, o sta portando a termine le cose già fatte nel 2010. · Mirafiori. Sarebbe estremamente riduttivo, un errore fatale, vederla come una questione Fiat e di Sergio Marchionne. In ballo c’è il destino industriale dell’Italia. Lasciando all’amministratore delegato del Lingotto ciò che sono i suoi meriti e il suo coraggio, vediamo come il governo ha reso possibile questa svolta.1) Ha messo termine alla pratica degli incentivi e delle mance che non servivano né all’azienda né al sistema industriale nel suo complesso. 2) Ha compreso che occorreva invece premiare la produttività e lo ha fatto detassando lo straordinario. 3) Ha tenuto duro, nel 2009-2010, nel finanziare la cassa integrazione impedendo che si disperdesse un patrimonio produttivo, occupazionale e aziendale che fa dell’Italia il secondo Paese industriale d’Europa. 4) Infine ha intuito per primo, e sostenuto dopo, il libero ricorso delle parti alla contrattazione aziendale e articolata archiviando la vecchia pratica del contratto nazionale. · Europa. Il semestre a guida ungherese si apre come si è chiuso il 2010: con un summit franco-tedesco e un asse tra Parigi e Berlino che tende a rafforzarsi. In questa situazione l’Italia non sta certo a guardare. Si è guadagnata un margine di manovra e di rispetto dovuto ai suoi conti migliori degli altri partner, alla credibilità della sua politica economica, al suo debito privato migliore di tutti i Paesi del mondo, alla capacità negoziale del suo governo. Insomma, il premier ed il ministro dell’Economia ci sono e difendono gli interessi dell’Italia, a differenza di molti altri governi che devono subire le decisioni altrui. · Federalismo. Fino a qualche tempo fa sembrava uno slogan, poi un’utopia, oggi siamo alla stretta finale. Una delle grandi riforme di questo governo – e del centrodestra in generale – sta per andare definitivamente in porto. Ciò che era un vessillo della Lega è ormai un obiettivo acquisito dall’opinione pubblica moderata. Un federalismo responsabile e solidale ridurrà la spesa degli enti locali e colmerà i divari tra Nord e Sud. Gli amministratori che sbaglieranno, pagheranno. Anche qui non solo la politica, ma il Paese voltano pagina. In altri termini: l’agenda economica è nel pieno controllo del governo. Su tutti i fronti: da quello industriale, alle riforme, all’Europa. Nessun altro esecutivo aveva fatto tanto, e non c’è bisogno di parlare di fase due: la fase due è ora. Montecitorio/Le decisioni della conferenza dei capigruppo · L’Aula esaminera’ domani le mozioni sulle iniziative volte a far cessare le persecuzioni nei confronti dei cristiani nel mondo. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. · L’Aula discutera’ nell’ultima settimana di gennaio la mozione di sfiducia al ministro per i Beni culturali Sandro Bondi. · L’Aula esaminerà il prossimo 18 gennaio la mozione presentata dal leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, sulle iniziative volte a risolvere il problema dell’estradizione di Cesare Battisti negata dal governo brasiliano. · Il ministro della Giustizia Angelino Alfano terra’ nell’Aula della Camera la mattina di mercoledi’ 16 gennaio comunicazioni sull’amministrazione della Giustizia. Dopo le comunicazioni del Guardasigilli verranno votate eventuali risoluzioni. · Si terrà domani alle 16 in Aula alla Camera un’informativa urgente del governo sull’uccisione in Afghanistan del caporalmaggiore Matteo Miotto. · Approderà in Aula alla Camera a febbraio il Ddl sul biotestamento. La richiesta di calendarizzare il provvedimento, il cui esame è terminato in commissione Affari Sociali da cinque mesi, è arrivata dal Pdl e dall’Udc. · Slitta a febbraio nell’Aula della Camera l’esame delle mozioni sulla Rai. Fli, che presenta la mozione sull’azienda di Viale Mazzini, ha chiesto che venga prima esaminata una mozione sulla situazione in Bielorussia.