Dagli Usa amicizia confermata

Gen 10th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

“Non c’è miglior amico di Silvio Berlusconi”, aveva detto Hillary Clinton nella conferenza stampa dopo il bilaterale con Berlusconi ad Astana, in Kazakistan. E oggi tocca all’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, David Thorne, archiviare le incomprensioni dovute alle rivelazioni di Wikileacks in un’intervista a la Stampa.La verità è che per gli Usa non esiste alleato più leale, efficace e fidato di questa Italia di centro-destra in Europa. Né esiste leader italiano capace di garantire a Washington un’amicizia altrettanto solida e stabile di quella su cui Barack Obama può contare oggi a Roma. Solidità che dipende dalla compattezza “occidentale” della coalizione al governo, dalla storia personale di Berlusconi che ha sempre ribadito la propria stima e gratitudine verso gli Stati Uniti da autentico moderato anticomunista, e dalla natura pragmatica e concreta dell’esecutivo italiano. Che in tutti i momenti decisivi ha risposto positivamente, e subito, agli appelli di Obama. In qualche caso, Berlusconi ha addirittura indicato la strada. Per esempio verso la Russia. Nel suo primo incontro allo Studio Ovale il premier ne parlò a lungo e Obama riconobbe la sua esperienza, gli chiese consiglio, poi come primo passo della sua politica estera annunciò il reset, il rilancio dei rapporti con Mosca. A smentire il fastidio americano per l’eccessiva vicinanza di Roma a Mosca si aggiunge l’ambasciatore Thorne: “L’asse Berlusconi-Putin non è più un problema”. Anzi, “l’Italia è stata una forte sostenitrice del riavvicinamento con la Russia e questa è anche la posizione di Obama”. Nessun problema sul fronte dei legami tra l’Eni e Mosca: “Vi sono stati molti incontri con Paolo Scaroni (presidente Eni) tra Roma e Washington. L’Eni ha cambiato approccio, ipotizzando una convergenza tra gli oleodotti South Stream e Nabucco. Siamo in una fase di dialogo costruttivo”.Thorne annuncia che andrà a Herat a rendere omaggio ai militari italiani. “L’Italia svolge un ruolo cruciale in Afghanistan, essendo il terzo partner per numero di effettivi, e nella transizione afgana i vostri carabinieri sono molto importanti nell’addestramento delle truppe afgane”. Si sgonfia completamente pure la polemica sui presunti affari con Teheran. “La cooperazione italiana sull’Iran è molto utile. Ciò che apprezziamo sono i legami di vecchia data, umani e commerciali, che avete con l’Iran, perché in prospettiva potrebbero risultare molto utili nei rapporti con loro quando anche noi, speriamo presto, potremo averne”. Cruciale, infine, è secondo Thorne il ruolo dell’Italia in Europa e, ancora di più, nella stabilizzazione del Corno d’Africa. Se qualcuno insisterà adesso a sostenere che da parte di Obama e degli americani c’è diffidenza verso l’Italia di Berlusconi, ha già la risposta. Chiara, ragionevole, senza equivoci.

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