Il programma il PDL lo rispetta
Gen 5th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Saremo gente troppo concreta, che bada alle decisioni oggettive e istituzionali invece che ai fumi Rda vacanza eccessivamente alcolica. Ma noi siamo di quelli che credono ai voti del Parlamento e non alle chiacchiere degli strateghi da anticamera (in tutti i sensi). Perciò se Camera e Senato dicono fiducia, noi ci crediamo. Carta canta, e la matematica è molto democratica. Come la logica. Se dunque mancherà la fiducia si andrà al voto, com’è ovvio in democrazia. Ma dar ragione alla sfiducia a prescindere è una fesseria pericolosissima e irresponsabile. In questo clima finanziario internazionale ancora dominato dalla pirateria finanziaria, le elezioni sono l’extrema ratio. Si dice: meglio le elezioni che un governo malfermo e vivacchiante. Giusto. Ma chi l’ha detto che debba andare così? Solo i menagramo e forse qualche amico del giaguaro. C’è un nome che comincia per B che dà una certa garanzia di politica del fare piuttosto che del traccheggiare… Del resto, per ultimo la riforma universitaria, giudicata in modo positivo persino da gente dichiaratamente ostile al centrodestra, è la prova che si sta agendo con determinazione. Saremo noiosi, ma rispetto al 29 settembre, giorno in cui si è votata la prima fiducia dopo lo strappo finiano, quali sono le novità a parte un tentato e fallito colpo di Palazzo? Allora si disse di sì ai cinque punti del programma. Nel frattempo si sono messe nel carniere norme preziose in Parlamento oltre alla già citata Riforma Gelmini. In Consiglio dei Ministri è passato il Piano per il Sud. La riforma della giustizia è stata – come annunciato dal premier – già elaborata. Si realizzi allora il programma. Riepiloghiamo i punti, traendoli dai discorsi del Presidente. Federalismo - E’ un pilastro del programma di governo. Sarà la “cerniera unificante del Paese”, spiega Berlusconi, e dunque nessuno deve temere che possa produrre un’ulteriore “divaricazione Nord-Sud”. Garantirà trasparenza e permetterà di far nascere una “nuova Italia grazie a un nuovo patto nazionale”. Riforma Fisco - “L’obiettivo del governo è ridurre la pressione fiscale e disboscare la grande giungla di un sistema fiscale”, garantendo al contempo crescita e rigore dei conti dello Stato. Il tutto “senza creare deficit”. Al centro famiglia, il lavoro e la ricerca. Giustizia - E’ il terzo capitolo, ma appunto quello al quale Berlusconi concede un po’ più di tempo. Basta, dice, con “l’uso politico”, è ora di riforme a partire da quella “costituzionale” del Csm e dalla separazione delle carriere giudici-pm. Passaggi ai quali il Pdl tributa gli applausi più consistenti. Il premier non dimentica il lodo Alfano e il processo breve assicurando a breve un “piano straordinario per le cause civili pendenti”. Sicurezza – Berlusconi ricorda i successi registrati dal governo nella lotta alla criminalità e elogia più volte il lavoro svolto da tutte le forze dell’ordine. ‘C’è una grande squadra che si chiama finalmente Stato”. Molto bene anche, sottolinea, l’azione sul fronte dell’immigrazione clandestina con sbarchi ridotti dell’88%. Sud - Più infrastrutture materiali e immateriali: sono questi i due assi principali lungo i quali, sostiene il presidente del Consiglio, si muove l’azione dell’Esecutivo. “Nei prossimi anni con investimenti per 21 miliardi di euro - dice - saranno triplicati gli interventi sul Mezzogiorno, raggiungendo nel 2013 alcuni risultati importanti come il completamento del Salerno-Reggio Calabria”. Entro dicembre invece sarà pronto, assicura, il progetto esecutivo del Ponte dello Stretto. Tutto ciò nella consapevolezza che il primo punto resta quello dell’abrogazione dell’odio. Questo vale in Italia. E vale per il mondo. E il governo Berlusconi si è caratterizzato e si caratterizzerà - a maggior ragione dopo le stragi di cristiani in Iraq e in Egitto, e i ripetuti attacchi ai nostri militari in Afghanistan – per la lotta al terrorismo e per la libertà religiosa.