Giustizia, l’Europa ci condanna
Dic 21st, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha emesso oggi una maxicondanna nei confronti dell’Italia per i ritardi con cui vengono pagati gli indennizzi legati alla lentezza dei processi. I giudici di Strasburgo hanno accolto 475 ricorsi sui ritardi nei risarcimenti riconosciuti in base alla legge Pinto. La nuova tegola arrivata oggi dall’Europa dovrebbe indurre a qualche riflessione chi si ostina a contestare il varo del cosiddetto “processo breve” e dimentica – appunto - che l’Italia è da tempo nel mirino a causa dei procedimenti troppo lenti, tanto da incorrere addirittura in un ultimatum del Consiglio d’Europa. Nei tribunali italiani sono pendenti cinque milioni e mezzo di procedimenti civili e oltre tre milioni di processi penali, un’enormità. La Corte Europea deve esaminare ben 4.200 casi riguardanti l’Italia, il 4,3 per cento del totale. Di questi, 2.600 riguardano la durata eccessiva dei processi, materia per la quale l’Italia ha riportato più di mille condanne negli ultimi dieci anni. E’ in questa situazione che la maggioranza ha presentato la proposta di legge sul “processo breve”, approvato dal Senato e poi messa su un binario morto per il ripensamento di Fli. Un ddl che ha il merito di dare un termine certo alla durata del processo penale in Italia e di diminuire drasticamente gli effetti della legge Pinto, che attribuisce il sacrosanto diritto ai nostri cittadini di chiedere allo Stato un risarcimento del danno quando il processo penale dura un periodo irragionevole.