Casero: il Debito frena la crescita
Dic 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri
Il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Junker, ha segnalato i notevoli sforzi del governo italiano per tenere in ordine i conti pubblici e ha negato che esista in Europa un “rischio Italia”. Oggi preoccupa molto il declassamento dell’Irlanda e la messa sotto osservazione di Grecia e anche Spagna (per le banche), mentre il nostro paese mantiene il rating di prima della crisi. In Europa e sui mercati internazionali il governo Berlusconi viene dunque promosso a pieni voti per come ha affrontato la crisi economica, mentre in Italia c’è chi apre l’ennesima polemica sulla crescita del Pil, inferiore a quella di altri Paesi. Certo, è anche comprensibile che associazioni di categoria e sindacati, in tempi di magra, tirino l’acqua al proprio mulino. Purchè abbiano anche l’onestà di ricordare il punto di partenza prima della crisi, quando altri Paesi senza il nostro debito pubblico viaggiavano al doppio della nostra crescita (Spagna, Irlanda) e venivano vissuti come un problema per l’Europa.E fa bene il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, a ricordare che: “chi ci accusa di non riuscire a far crescere il Pil di più dell’1,5%, forse dimentica che gli altri Stati europei non hanno avuto in carico le stesse negative eredità che abbiamo avuto noi”.“Abbiamo ereditato un debito pubblico tra i più alti del mondo, abbiamo tuttora una burocrazia costosa e farraginosa. Paghiamo l’energia più degli altri concorrenti perché non disponiamo di un sistema di centrali nucleari. Subiamo un deficit di infrastrutture, a cui abbiamo iniziato a porre rimedio nel 2001 con il piano Grandi opere poi accantonato dal governo Prodi. Le lentezze della giustizia ritardano di molti anni la soluzione delle cause che riguardano imprese e commercio”. Casero avverte dunque che “per risolvere questi problemi non basta un tocco di bacchetta magica, ma occorre un lavoro di anni”. Ma ricorda che “nonostante tutto questo, i nostri titoli di Stato sono richiesti a cifre doppie o triple rispetto all’offerta. La gestione del nostro debito pubblico, in virtù della politica del rigore del Governo Berlusconi, è migliore di quella di altri Stati europei e apprezzata anche in questi giorni dai mercati e dai principali organismi di analisi economica e finanziaria”. Cicchitto: da Confindustria critiche ma mai autocritica ”E’ davvero singolare che la Confindustria scarichi solo sul governo le responsabilita’ per la bassa crescita, quasi che ci si trovi in un’economia di stampo sovietico. Oltre che a far critiche giuste o sbagliate che siano al governo, la Confindustria non fa alcuna autocritica a se stessa: eppure esistono non solo problemi di politica economica, delle infrastrutture o della giustizia civile ma anche quelli riguardanti la capacita’ delle imprese sul terreno della produttivita’ e della tecnologia”. E’ quanto dichiara il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto. ”Con questi atteggiamenti unilaterali non si va da nessuna parte se non sui titoli di giornale. Pur essendo molto severe nei confronti di tutti (governo e imprese) sono molto piu’ apprezzabili e costruttive le riflessioni contenute nell’articolo sulla Stampa di Mario Deaglio dal titolo ‘Le mezze misure non bastano”’, conclude.