Italia-Vaticano, “rapporti eccellenti”
Dic 11th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Riserbo sull’incontro del Presidente Berlusconi con il Segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone, i dieci nuovi cardinali italiani e il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Grande riserbo da parte italiana, per il rispetto che il Presidente del Consiglio deve alla Chiesa che non va strumentalizzata o tirata da una parte piuttosto che dall’altra. E tuttavia, attraverso il riserbo i molti ed inequivocabili segnali sono arrivati proprio dai cosiddetti “piani alti della Santa Sede”. Si parla di “rapporti eccellenti” tra Italia e Vaticano, si parla di “vari colloqui” tra i ministri presenti e i porporati. Si parla, soprattutto, di un clima sereno in vista delle prossime scadenze: “non c’era aria da fine regno”. Il cardinal Bertone, che aveva già avuto modo di scambiare con il Presidente Berlusconi qualche parola a margine del vertice dell’Osce ad Astana, ha fatto sapere di non essere assolutamente entrato “nelle questioni di dettaglio” e ha sottolineato solo di avere “ascoltato per attenzione e interesse verso la situazione del Paese”. Ma il clima amichevole, quella sottolineatura dei rapporti “eccellenti” e la consapevolezza che non si trattava di un addio pre-elettorale ma di un incontro nel pieno dei poteri dell’esecutivo italiano, del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri, sono la dimostrazione più eloquente di un atteggiamento della Chiesa verso il governo in linea con quanto dettano la logica e il buonsenso. Il neo-cardinale Elio Sgreccia, storico portavoce della Chiesa per le questioni bio-etiche, sa quanto il governo, i suoi ministri e i presidenti di Regione del PdL abbiano difeso la vita con una serie di interpretazioni di legge, provvedimenti amministrativi e pubbliche dichiarazioni improntati a equilibrio ma certo non soggetti alla china laicista. Sui temi della vita, anche esponenti tradizionalmente laici del PdL hanno avuto e continuano a mostrare una sensibilità apprezzabile anche dal mondo cattolico. Al contrario, il cosiddetto terzo polo non si presenta che come un’accozzaglia di posizioni tra loro contundenti. Con Fini ultra-laico, Casini ultra-cattolico e Rutelli che è stato tutt’e due. Un’altra prova della scarsa affidabilità di una formazione di centro che non ha nulla a che vedere con la tradizione includente, non organica alla Chiesa, ma cattolica e liberale della vecchia Democrazia Cristiana.