La Parola di oggi
Dic 2nd, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
3 dicembre 2010
Venerdì
S. Francesco Saverio - I di Avvento (A) - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, che sei la fonte della luce e della sapienza, infondi sulle
tenebre del mio intelletto il raggio del tuo splendore. Liberami dal
peccato e dall’ignoranza. Disponi l’inizio, dirigi il progredire: portami
sino al compimento. Amen
(Liberamente tradotta dalla “Preghiera prima dello studio” di san
Tommaso).
PRIMA LETTURA (Is 29,17-24)
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.
Dal libro dei profeta Isaia
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’ e il Libano si cambierà in un frutteto e il
frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati
dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno
nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante, saranno eliminati
quanti tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli
altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto
per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore, che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non
impallidirà più, poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra
loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza, quelli che mormorano
impareranno la lezione”».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)
R. Il Signore è la mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 9,27-31)
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono
gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete
che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra
fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi,
appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Parola del Signore.
OMELIA
Due ciechi lo seguivano urlando. È un urlo che viene dal profondo come
accade per chi non può vedere la forma delle cose, quindi la loro
bellezza e la verità che in esse si cela. Solo un cieco può urlare per
riavere la vista. È, la sua, una domanda singolare di pietà, quasi
violenta, tanto acuto ha il sentimento della perdita che il non vedere
implica.
I due non si peritano neppure di dire cosa vogliono: quell’urlo parla per
loro quando si sono accostati a Gesù. Ma avrebbero urlato se non fossero
stati assolutamente certi che ciò che chiedevano quell’uomo poteva
compierlo?
Si può urlare per ricevere pietà, se si è mossi da un bisogno
incontenibile, da un desiderio insaziabile, solo quando ci si imbatte in
uno che può compiere il miracolo.
E Gesù esaudisce la domanda di fede. Apre gli occhi ai due. Perché
normalmente la nostra fede non ha la forza di questo urlo? Perché si
stempera nella dimenticanza annoiata? Perché si affievolisce nella prova
come un lucignolo fumigante? Forse perché il nostro cuore si ottunde e
non anela più a quella bellezza che commuove e a quella affezione che
edifica.
PREGHIERA DELLA SERA
O Maria, Madre mia amabilissima, io figlio tuo, mi offro oggi a te,
consacro per sempre al tuo Cuore immacolato la mia vita, il mio corpo con
tutte le sue miserie, la mia anima con tutte le sue debolezze, il mio
cuore con tutti i suoi affetti e desideri, tutte le preghiere, fatiche,
amori, sofferenze e lotte, in special modo la mia morte. Tutto questo,
Madre mia, lo unisco per sempre alla tua fede e al tuo amore, che portano
a Gesù. Proteggimi come figlio tuo e non abbandonarmi fino a quando io
non sia con te nella gloria.
Amen.