Università, si cambia. Basta con i baroni

Dic 1st, 2010 | Di cc | Categoria: CAPODICHINO INFORMA, Scuola e Giovani

Avete mai visto studenti di sinistra protestare contro i professori universitari che hanno provocato i dissesti finanziari della maggior parte degli atenei italiani? Mai. Avete mai visto politici come Bersani condannare i Rettori dell’Università di Siena per i danni prodotti con la loro allegra e irresponsabile amministrazione? Mai. Avete mai visto studenti e esponenti politici della sinistra mostrare un briciolo di decenza nel trattare questioni  che riguardano le nostre Università? Mai. Quando lo hanno fatto, e quando lo fanno come in questi giorni, costoro danno solo prova della loro demagogica irresponsabilità. Come sta succedendo a Siena, dove gli studenti ‘okkupano’ il rettorato contro la riforma Gelmini e non dicono neanche una parola sul disastro prodotto dai baroni rossi della città del Palio.Questa sinistra, con la riforma Berlinguer di dieci anni fa, ha dato la possibilità alla parte peggiore del corpo docente di dare l’assalto al bilancio degli atenei dando luogo a autopromozioni in massa con tanto di aggravio di spesa. Hanno poi fatto un reclutamento solo per sistemare amici vicini e meno vicini. Ignorando ogni principio di responsabile amministrazione delle risorse disponibili, oggi, a fronte di un corpo docente pletorico ma squilibrato rispetto alle esigenze della didattica, molti corsi strategici per la formazione delle migliori forze in campo, cioè gli studenti eccellenti, sono sprovvisti di  docenti capaci. In non pochi casi si ricorre ad insegnanti troppo spesso improvvisati. In questa situazione disastrosa si distinguono i ricercatori (quelli che vanno sui tetti) come il peggio del peggio. Si lamentano di non avere un futuro, soprattutto perché, a parer loro, questo deve essere certo, dalla culla alla bara. Si tratta di una pretesa largamente non praticabile a causa della gestione irresponsabile dei baroni di cui senza sprezzo del ridicolo si dichiarano allievi, cioè allievi di quei professori che hanno loro compromesso il futuro e che si ostinano a chiamare maestri. E ancora: avete mai visto i ricercatori scagliarsi contro chi ha distrutto i bilanci degli atenei? Mai una protesta. Anzi si deve assistere agli attestati di solidarietà che i baroni esprimono nei confronti  dei ricercatori in lotta. E questi danno il meglio contrastando la riforma del modello di governo voluto da Berlinguer, quel modello in cui i loro maestri hanno sguazzato producendo danni economici con la disinvoltura di chi può commettere reati senza averne alcuna responsabilità formale.Poi ci sono gli studenti. E’ bene sapere che durante le manifestazioni di piazza, in molti atenei le lezioni si svolgono regolarmente con le aule piene come in ogni altro giorno di lezione. Ma ora i baroni si sono organizzati per impedire alla maggioranza degli studenti di fare lezione. Un esempio? Oggi, giorno in cui la Camera approverà la riforma Gelmini, il rettore di Firenze ha organizzato una sorta di “sciopero bianco” facendo girare questo editto: “Considerata l’importanza di questa giornata per il futuro dell’Università italiana, il Rettore – d’accordo con i Presidi delle Facoltà – facendo seguito a quanto profilato nella seduta straordinaria del Senato Accademico di mercoledì 24 novembre, invita tutti i docenti a sospendere l’attività didattica ordinaria, favorendo momenti di riflessione sui temi della riforma”. Dunque, lezioni non sospese ma vietato parlare di didattica. E’ un modo per scioperare senza rimetterci un euro. L’ennesima vergogna.

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    thanks!…

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