Economia e immigrazione, Italia protagonista

Nov 29th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

Berlusconi oggi è a Tripoli per la sesta volta dal 2008, a due anni e mezzo dalla firma del Trattato d’amicizia del 30 agosto. L’agenda dei rapporti bilaterali è intensa, va ricordata tra le altre la visita a Roma nel giugno dello scorso anno di Gheddafi, che ha anche preso parte al G8 a L’Aquila come presidente dell’Unione africana. E Berlusconi è stato nel marzo di quest’anno a Sirte per il summit della Lega araba, legato anche alla vicenda del cittadino svizzero ‘ostaggio’ e della questione poi risolta dei visti con l’Ue.  Di taglio economico invece il vertice che si articolerà lungo tutta la giornata: i lavori sono iniziati con la plenaria aperta da Van Rompuy e Barroso e i corrispettivi dell’Unione africana, anche se potrebbe essere in forse la presenza al vertice del presidente del Malawi, presidente in carica dell’Unione africana. A Gheddafi la chiusura della mattinata di lavori e poi la colazione di lavoro, ulteriore sede di confronto. Si riprenderà alle 15,30 con tre sessioni di lavoro, che vedranno tutte l’alternanza tra esponenti dell’Unione Europea e dell’Unione africana, e sarà in questa tranche dei lavori, in apertura del primo blocco, che ci sarà l’intervento di Berlusconi. Un intervento, a quel che si prevede, basato sulle questioni oggetto del focus: integrazione regionale, infrastrutture, tecnologia. Al tavolo si ritroveranno, tra gli altri, Zapatero, Socrates, Barroso e Van Rompuy, ovviamente, Junker e i primi ministri di Belgio, Estonia e Grecia. Di particolare interesse, per l’Italia, questioni come la lotta all’immigrazione clandestina e la gestione dei flussi migratori e non è mistero che Palazzo Chigi consideri con grande soddisfazione la collaborazione con la Libia per quegli accordi bilaterali che hanno fatto diminuire, si sottolinea, del 90 per cento gli sbarchi sulle nostre coste di barconi carichi di clandestini. L’“ottima” collaborazione italo-libica, osservano fonti italiane, è cementata dal trattato d’Amicizia firmato nel 2008 proprio da Berlusconi e Gheddafi che ha permesso di chiudere le ferite del colonialismo. Tema da affrontare è anche quello dell’Ufficio per i diritti dei rifugiati a Tripoli, questione risolta in via di fatto ma ancora in attesa di una formalizzazione che dia stabilmente una sede all’organismo Onu

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