La Parola di oggi

Nov 28th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
29 novembre 2010
Lunedì
S. Saturnino martire - I di Avvento (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu vieni per un nuovo Avvento, per una nuova venuta, un
avvenimento che forse sarà l’ultimo. Possa essere l’ultimo affinché tutte
le famiglie della terra ti riconoscano e camminino nella tua luce.
Concedimi oggi di riconoscere il cammino che conduce al tuo tempio perché
tu sei venuto e tu vieni in modo da non colpire gli sguardi: tu bussi
alla porta del cuore; concedimi di sentire la tua voce e di aprirti senza
timore e senza riserve la stalla misera che è la mia anima, affinché ti
accolga nella tua umiltà, nella tua umile venuta nel nostro mondo.

PRIMA LETTURA (Is 4,2-6)
Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.
Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il
frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti di
Israele.
Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà
chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in
Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà
pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del
giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su
ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una
nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante
durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come
protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio
e riparo contro la bufera e contro la pioggia.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 121)
R. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
E’ là che salgono le tribù,
le tribù del Signore. R.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano,
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: “Su di te sia pace!”.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Sal 80,4)
R. Alleluia, alleluia.
Signore, nostro Dio, vieni a liberarci:
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 8,5-11)
Dall’oriente e dall’occidente verranno nel regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione
che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto,
paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”. Ma
il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il
mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur
essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno:
Va’!, ed egli va; e a un altro: Vieni!, ed egli viene; e al mio servo:
Fa’ questo!, ed egli lo fa”.
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: “In
verità vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così
grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente
e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli”.
Parola del Signore.

OMELIA
Colui che sta per venire non deluderà la nostra attesa? La storia del
centurione romano ci assicura in proposito. Colui che viene è un
“salvatore”: questo significa il suo nome “Gesù”; questa è la ragione
della sua venuta fra noi, della sua Incarnazione.
Il centurione non ha chiesto esplicitamente la guarigione del suo servo.
Si è limitato ad un appello disperato e, insieme, confidente. Gesù non
può restare insensibile. Subito gli comunica la sua decisione: “Io verrò
e lo curerò”. Allora il centurione mostra un bel senso di rispetto,
cosciente della sua indegnità: “Signore, io non son degno…”. Come
avrebbe reagito all’annuncio del mistero eucaristico in cui il Salvatore
viene in noi e non soltanto a casa nostra? L’atteggiamento di rispetto
e di umiltà di questo pagano sono così belli che la Chiesa ci fa ripetere
il grido del suo cuore nel momento della comunione.

PREGHIERA DELLA SERA
La notte è scesa molto presto; i giorni si accorciano, mentre la speranza
del Natale cresce. La luce giunge sempre dalle tenebre più profonde. Mio
Dio, fa’ che questa certezza non mi abbandoni mai, che io non giunga mai
a pronunciare un giudizio sugli uomini perduti e sulle situazioni più
disperate. Se la tua luce è in me, possa io fermarmi in essa, perché
nella tua luce vediamo la luce, distinguiamo la luce anche dove essa è
prigioniera delle tenebre più profonde. E se io non sento la tua luce in
me, concedimi di attenderla come santa Teresa attendeva la grazia del
Natale.

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