La Parola di oggi
Nov 27th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
28 novembre 2010
Domenica
S. Giacomo della Marca - I di Avvento (A) - I
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, allo spuntare del giorno io ti chiamo. Il sonno ancora mi avvolge, faccio ancora fatica ad essere ben sveglio. Non penso ancora a tutto ciò che mi attende oggi. Ed è qui che mi raggiunge l’appello del Vangelo, che mi dice di vegliare, di uscire dal torpore, dal trantran in cui sono rimasto ieri. Ed io leggo: “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”. Verrai oggi ad incontrarmi? Saprò riconoscerti e cogliere l’opportunità di vederti? La lascerò passare? O Dio, allo spuntare del giorno, io ti chiamo: fammi vegliare e restare attento per poterti riconoscere quando incrocerai il mio cammino. Amen.
ANTIFONA D’INGRESSO
A te, Signore, elevo l’anima mia,
Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 25,1-3)
COLLETTA
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 2,1-5)
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Dal libro del profeta Isaia
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:«Venite, saliamo sul monte del Signore,al tempio del Dio di Giacobbe,perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 121)
R. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.
SECONDA LETTURA (Rm 13,11-14)
La nostra salvezza è più vicina.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Sal 85,8)
R. Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 24,37-44)
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
OMELIA
Questo testo non fa parte di quelli che si scelgono deliberatamente per trovarvi un conforto e risollevarsi il morale. Eppure la Chiesa mette un tale ostacolo all’inizio dell’anno liturgico. Si tratta di abbandonare il trantran, le abitudini, le usanze, di convertirsi e ripartire da zero. Al di là della gioiosa novella del Vangelo che annuncia la venuta redentrice di Dio, si dimentica e si respinge facilmente l’eventualità del giudizio, anche se non la si contesta assolutamente “in teoria”. È il pericolo che corrono i discepoli di tutte le epoche. Se non si aspetta ogni giorno la sentenza di Dio, non si tarda a vivere come se non esistesse giudizio. Di fronte ad una tale minaccia, nessuno può prendere come scusa lo stile di vita “degli altri”: nessuno può trincerarsi dietro agli altri per sottrarsi al pericolo di essere dimenticato dal Signore. Salvezza e giudizio sono affini uno all’altro, ci scuotono nel bel mezzo della nostra vita: sia nel momento delle grandi catastrofi (la grande inondazione è qui evocata) sia nel corso del lavoro quotidiano nei campi o in casa. Uno è preso, trova scampo, è salvato; un altro è abbandonato. Ma non essere tratti d’impiccio non dipende chiaramente dal beneplacito degli altri. È l’uomo stesso che ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione. Ecco perché, come spesso nel Vangelo, questo brano si conclude con un appello alla vigilanza.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, il pane e il vino, dono della tua benevolenza, e fa’ che l’umile espressione della nostra fede sia per noi pegno di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Vegliate, perché non sapete
in quale giorno verrà il Signore”. (Mt 24,42)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Vi sono tre venute del Signore, la prima nella carne, la seconda nell’anima, la terza nell’ora del giudizio.
La prima ha avuto luogo in piena notte, seguendo le parole del Vangelo: “A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo!”. E questa prima venuta è già passata: poiché Cristo è stato visto sulla terra e ha parlato con gli uomini. Siamo attualmente nel periodo della seconda venuta: sempre a condizione che noi siamo tali che egli possa venire a noi; poiché egli ha detto che se noi l’amiamo, egli verrà a noi e stabilirà in noi la sua casa. Questa seconda venuta è dunque per noi velata d’incertezza; poiché chi altro, se non lo Spirito di Dio, conosce coloro che sono di Dio? Coloro che sono attratti dal desiderio delle cose celesti sanno bene quando verrà; nonostante ciò, essi non sanno da dove viene, né dove andrà.
Quanto alla terza venuta, è certo che avrà luogo, ma non è assolutamente certo quando: poiché non vi è nulla di più certo della morte, e nulla di più incerto del giorno della morte.
Nel momento in cui si parlerà di pace e di sicurezza, dice il saggio, è allora che la morte arriverà improvvisa, come i dolori del parto in seno alla donna, e nessuno potrà fuggirne. La prima venuta è stata dunque umile e nascosta, la seconda è misteriosa e piena d’amore, la terza sarà clamorosa e terribile.
Nella prima venuta Cristo è stato giudicato dagli uomini con ingiustizia; nella seconda ci rende giustizia attraverso la sua grazia; nell’ultima giudicherà ogni cosa con equità: Agnello nella prima venuta, Leone nell’ultima, Amico pieno di tenerezza nella seconda.
PIERRE DE BLOIS