AFFRONTARE IL PROBLEMA RIFIUTI A NAPOLI CON “SCIENZA, COSCIENZA E VOLONTA’”

Nov 27th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

E’ talmente devastante, a livello d’immagine e non solo,  quello che sta accadendo  a Napoli per l’immondizia, che può essere paragonato solo al vibrione colerico di tanti anni fa. Ancora oggi  vengono  ricordati quei tristi fatti lontani per ingiuriare una città ed una popolazione, che oggettivamente non se lo merita per gli accadimenti di oggi e di ieri.  Ancora una volta l’insipienza politica, le lotte interne ai partiti, gli interessi di parte  sovrastano i reali bisogni della città e bloccano l’azione delle istituzioni. Insomma, il bene comune è messo da parte nell’ottica del favoritismo politico, del pressapochismo. E’ una vecchia storia che purtroppo, nella sua drammaticità, si sta di nuovo ripetendo oggi a Napoli e nella sua provincia ed è l’elemento caratterizzante della “nuova questione meridionale”.

 

            Ma, al di là di tutto ciò, c’è anche l’incapacità della politica ad affrontare  e risolvere il problema con “scienza, coscienza e volontà”. Quando si fanno proposte di provincializzazione per lo smaltimento dei rifiuti non si ha la minima conoscenza – “scienza” -  della questione. Non si vuole tenere presente, strumentalmente, che la maggior parte della popolazione è concentrata nell’area napoletana, meno dell’8 per cento del territorio, con le logiche conseguenze di sovraffollamento e di produzione di rifiuti. Non si vuole ammettere che nella città e nella provincia di Napoli non c’è più spazio per ipotizzare nuove discariche. Solo la dimensione regionale può oggettivamente contribuire a definire il problema. C’è bisogno subito di un nuovo invaso, in cui garantire l’assoluta sicurezza, per lo sversamento dei rifiuti. C’è anche bisogno, e subito, che il Comune di Napoli prenda “coscienza” che bisogna procedere a riorganizzare tutto il ciclo della raccolta differenziata. Vengano  individuati i siti per il trattamento della frazione umida e per quella indifferenziata.  Queste operazioni, unitamente al termo-valorizzatore di Acerra, potranno  consentire un passo avanti verso la normalità.

 

            Soprattutto verrà incentivata  la popolazione a differenziare  la “munnezza”. Perché il dubbio di molti è che i rifiuti partano differenziati eppoi, per mancanza d’organizzazione, si ritrovino a valle di nuovo assemblati, in un magma non differenziato. Tra gli obiettivi prioritari del Comune e della Provincia, ma anche e soprattutto delle organizzazioni sociali e sindacali,  ci deve essere anche  un’azione pedagogica capillare per la riduzione della produzione dei rifiuti, a partire dai commercianti.

 

            Per fare tutto ciò c’è però bisogno di una “volontà” bipartisan, che metta da parte le polemiche di accaparramento di ipotetici consensi, per arrivare a costruire percorsi credibili, fatti di concretezza e non di demagogici messaggi salvifici. O, per converso, di assurde alzate di spalle e di pretestuosi scaricabarile fatti proprio da chi è stato chiamato dai cittadini napoletani a capo delle istituzioni locali. Sarebbe più leale verso la città e la provincia assumersi fino in fondo le proprie responsabilità ed avere il coraggio civico di dimettersi dal proprio incarico se si ravvisa l’impossibilità di poterlo portare avanti in piena libertà, secondo il mandato ricevuto  dal popolo.

 

            La Cisl di Napoli è sempre stata convinta che le misure straordinarie, emergenziali, non vanno mai prese a cuor leggero. Ma nella situazione di degrado attuale, pensare che le questioni in campo possano essere risolte con gli interventi ordinari, è francamente risibile e soprattutto pericoloso. Sia per la salute dei cittadini, ma anche per la vita democratica della città e della sua provincia. Se continua l’attuale andazzo il qualunquismo, il menefreghismo, l’assenteismo delle popolazioni – mali di cui il Sud ha sempre sofferto – aumenteranno in misura insopportabile.

 di Giampiero Tipaldi Segretario generale CISL Napoli

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