La Parola di oggi
Nov 25th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
26 novembre 2010
Venerdì
S. Corrado vescovo - XXXIV tempo ordinario (C) - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Ti ringrazio, mio Dio, dei benefici che mi accordi. Accompagnami, ti
prego, con la tua grazia durante questo giorno, perché possa superare
tutti i pericoli dell’anima e del corpo. Per rendere così testimonianza
della tua bontà e del tuo amore. Amen.
PRIMA LETTURA - (Ap 20,1-4.11 - 21,2)
Vidi la nuova Gerusalemme scendere dal cielo.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave
dell’Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente
antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; lo gettò
nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché
non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo
questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo.
Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere
di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della
testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato
la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla
fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille
anni.
Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua
presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé.
Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono.
Furono aperti libri e fu aperto anche un altro libro, quello della vita.
I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri,
ciascuno secondo le sue opere.
Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi
resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le
sue opere.
Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa
è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non era scritto nel libro
della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di
prima erano scomparsi e il mare non c’era più.
Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da
Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 83)
R. Ecco la dimora di Dio con gli uomini. (Ap 21,3)
L’anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. R.
Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido,
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. R.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza:
cresce lungo il cammino il suo vigore. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Ap 1,8; 2,26.28)
R. Alleluia, alleluia.
Io sono Colui che è, che era e che viene;
al mio servo che avrò trovato fedele
darò la fulgida stella del mattino.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 21,29-33)
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è
vicino.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il
fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi
stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete
accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia
avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non
passeranno”.
Parola del Signore.
OMELIA
Due riflessioni di carattere apocalittico costituiscono questo testo: una
parabola sui segni premonitori della fine dei tempi (Lc 21,29-31), e una
sentenza enigmatica sulla venuta prossima del regno di Dio (Lc 21,-32-
33).
Come il germogliare degli alberi in primavera, gli eventi evocati da Luca
nel capitolo 21 del suo Vangelo sono segni premonitori della fine del
mondo: guerre, persecuzioni dei credenti, terrore e morte (Lc 21,26-27).
Una lettura attenta e approfondita ci permette di scoprire il segno della
fine iscritto nella natura stessa dell’uomo. La vita dell’essere umano
è un movimento che, da una parte va verso una comprensione e una scoperta
sempre più grande del mondo, dall’altra va verso la morte e la sua
disparizione.
La morte e la risurrezione di Cristo ci fanno comprendere che la vita
umana e terrena va silenziosamente verso la sua rovina ed è precisamente
dopo la morte di Cristo che rifulge il messaggio di una vita nuova in
Dio, che si manifesta in maniera luminosa a Pasqua e che ci dà la gioia
di vivere. Il segno della croce di Cristo è il segno dell’amore di Dio
per l’uomo e della salvezza che gli viene accordata. Tutta la vita
dell’uomo è circondata da misteri divini fondamentali. E oggi, che il
nostro mondo si rivela in cattivo stato, la fiamma della speranza in Gesù
Cristo - che ci ha salvato morendo sulla croce - deve continuare a
brillare nei nostri cuori.
L’amore di Dio è più forte della morte! Dio non ci dimenticherà al
momento della nostra morte. Egli ci promette la felicità che non avrà mai
fine.
In questo mondo tutto passa come i fiori di primavera. Così avviene anche
dell’uomo. Questo ci procura afflizione, ma la risurrezione di Gesù ci
dà una speranza nuova: quella della vita eterna in Dio.
PREGHIERA DELLA SERA
O Dio, benedicimi prima che cada nel sonno. Perdonami tutti i peccati,
tutte le colpe di questo giorno in offesa della tua bontà e del mio
prossimo. Incomincio questa notte con l’aiuto e la protezione della tua
grazia. Amen.