La Giornata Europea degli antibiotici 2010
Nov 19th, 2010 | Di cc | Categoria: SaluteNegli ultimi anni il problema della resistenza ai farmaci antibiotici è diventato sempre più centrale a livello europeo e mondiale. Infatti, l’uso eccessivo e inappropriato degli antibiotici, insieme alla straordinaria versatilità genetica dei microrganismi, sta mettendo a rischio la loro efficacia nel controllo delle infezioni batteriche. Per questo la comunità scientifica internazionale e istituzioni quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) sono concordi nel sostenere la necessità di contrastare questo fenomeno tramite azioni che portino ad un corretto utilizzo (mirato, razionale e parsimonioso) degli antibiotici attualmente a disposizione, vista l’impossibilità di contrastare la capacità evolutiva dei batteri.
A livello europeo, la riduzione dell’uso inappropriato degli antibiotici è stata posta come una priorità della sanità pubblica, che ha portato all’istituzione della Giornata Europea degli Antibiotici, il 18 novembre di ogni anno.
“Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela”
In linea con l’Oms e l’Ecdc, il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha presentato il 17 novembre la terza edizione della campagna per il corretto uso degli antibiotici nel nostro Paese, quest’anno lo slogan è “Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela”, realizzata dalla l’Agenzia Italiana del Farmaco, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità e il patrocinio del Ministero della Salute, con l’obiettivo di informare i cittadini dell’importanza di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione del medico che ne accerti l’effettiva utilità, di non interrompere mai la terapia prima dei tempi indicati dal medico o, comunque, solo dietro suo consiglio e di non assumere antibiotici per curare infezioni virali. Tali messaggi saranno veicolati anche negli studi medici attraverso locandine diffuse con gli organi di informazione della Medicina generale.
La Campagna prevede l’utilizzo di diversi strumenti di comunicazione tra cui spazi sulla stampa quotidiana nazionale e locale, su periodici, femminili e testate web, spot su televisioni e radio a carattere nazionale e locale e nelle sale cinematografiche. Inoltre, per raggiungere anche gli studenti e la popolazione in età lavorativa, i messaggi saranno diffusi anche attraverso affissioni nelle stazioni ferroviarie, negli spazi comunali, sull’arredo urbano, con pubblicità dinamica urbana sugli autobus e attraverso il sito web dedicato www.antibioticoresponsabile.it. Infine è data la possibilità ai cittadini di avere risposte a quesiti sull’impiego corretto degli antibiotici chiamando il numero verde AIFA 800-571661 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
L’azione di sensibilizzazione della popolazione generale, soprattutto in quelle regioni dove il consumo di antibiotici è più elevato ((valori oltre la media sono registrati in Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Campania), si è resa necessaria poiché alcuni germi patogeni importanti hanno già sviluppato livelli di antibioticoresistenza che arrivano quasi al 100%. Un esempio di questo fenomeno è anche il nuovo “superbatterio” NDM-1 (New Delhi Metallo-beta-lactamase-1) che ha fatto la sua comparsa anche in Europa. Poiché le precedenti edizioni della Campagna hanno mostrato l’efficacia delle iniziative comunicative nel ridurre i consumi, che costituiscono un fattore determinante nello sviluppo dell’antibioticoresistenza, è stato ritenuto utile proseguire nel percorso comunicativo intrapreso. L’Agenzia Italiana del Farmaco, inoltre, ha condotto una analisi approfondita sull’impiego di questa classe di farmaci attraverso uno studio dedicato che ha evidenziato l’eccesso di spesa legato a inappropriatezza di consumi e costi che stima in413 milioni di Euro l’eccesso di spesa evitabile legato a consumi e costi non appropriati degli antibiotici
L’uso prudente degli antibiotici negli ospedali
L’edizione 2010 della Giornata europea è centrata sulla promozione dell’uso prudente degli antibiotici negli ospedali. La resistenza dei batteri agli antibiotici è infatti ormai un fenomeno diffuso e ricorrente negli ospedali di tutta Europa. Usarli in modo improprio può causare nei pazienti infezioni da batteri resistenti (ad esempio lo Stafilococco aureo, resistente alla meticillina, l’enterococco, resistente alla vancomicina e i bacilli Gram-negativi altamente resistenti). Inoltre, il cattivo utilizzo degli antibiotici potrebbe essere in relazione alle infezioni da Clostridium difficile.
L’insorgenza e la diffusione di batteri antibiotico-resistenti costituisce una seria minaccia per la salute dei pazienti ospedalieri, poiché:
- le infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti possono aggravare le patologie e aumentare il rischio di mortalità, e prolungare i tempi di degenza;
- la resistenza agli antibiotici si traduce spesso in un ritardo nella appropriata cura antibiotica;
- una terapia antibiotica errata o tardiva in pazienti con infezioni gravi può causare seri aggravamenti (nei casi più gravi il decesso);
- la messa a punto di nuovi farmaci è comunque limitata e, se le resistenze continuano ad aumentare, si rischia di non avere più antibiotici efficaci a disposizione.
I pazienti ospedalizzati hanno un’ampia probabilità di ricevere antibiotici, e il 50% di tutti gli antibiotici usati in ospedale possono essere inappropriati. L’uso inappropriato degli antibiotici negli ospedali è una delle cause principali dello sviluppo di resistenza agli antibiotici.
L’uso inappropriato degli antibiotici può essere ricondotto a:
- antibiotici prescritti ove non necessari;
- somministrazione tradiva in pazienti in condizioni critiche;
- spettro dell’antibiotico troppo ampio o troppo ristretto;
- dose insufficiente o eccessiva rispetto al necessario;
- durata del trattamento eccessivamente lunga o troppo breve;
- mancato adattamento del trattamento alla luce dei risultati delle colture microbiologiche.
Consulta i materiali ECDC nell’area tematica “malattie infettive” tradotti dalla Direzione Generale della Prevenzione