La Parola di oggi
Nov 18th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
19 novembre 2010
Venerdì
S. Fausto martire - XXXIII tempo ordinario (C) - I
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PREGHIERA DEL MATTINO
Gesù, tutto il popolo pendeva dalle tue labbra e per questo non potevano
arrestarti e veniva ritardata l’ora della tua morte. Tu hai fatto di noi
un popolo di profeti. Mentre molti vogliono mandarti a morte, fa’ che,
grazie alla tua Parola che feconda il Regno, cerchiamo instancabilmente
di farti vivere estendendo il tuo Regno sulla terra.
PRIMA LETTURA - (Ap 10,8-11)
Presi il libro e lo divorai.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, udii una voce dal cielo:
“Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta ritto sul
mare e sulla terra”.
Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed
egli mi disse: “Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere,
ma in bocca ti sarà dolce come il miele”.
Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca
lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle
viscere tutta l’amarezza. Allora mi fu detto: “Devi profetizzare ancora
su molti popoli, nazioni e re”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Nelle tue parole, Signore, è la mia gioia.
Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene.
Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti. R.
La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca. R.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la bocca,
perché desidero i tuoi comandamenti. R.
CANTO AL VANGELO (1Cor 3,17)
R. Alleluia, alleluia.
Santo è il tempio di Dio,
che siete voi.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 19,45-48)
Avete fatto della mia casa una spelonca di ladri.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori,
dicendo: “Sta scritto: ‘‘La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne
avete fatto una spelonca di ladri!””.
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi
cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non
sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
Parola del Signore.
OMELIA
Da una parte Dio, la vita in un impegno contemplativo e creatore, il
dono, la condivisione dei beni, l’azione di grazie.
Dall’altra Mammona, il prestigio, il possesso, il profitto, il gusto del
potere, vale a dire la morte.
Allora, come essere certi di scegliere con chiarezza, come sfuggire a
questa confusione ingannatrice che intesse nel quotidiano i termini di
questa unica alternativa?
Come cacciare i mercanti dai templi dello Spirito che siamo noi stessi?
Ma queste domande inquiete, non sono forse proprio l’indizio che Cristo
è all’opera con il potere che appartiene a lui solo, quello di
ristabilire una capacità di preghiera in coloro che si sanno abitati dal
suo Spirito, di generare la violenza pacifica in quelli che vogliono
impadronirsi del suo Regno?
PREGHIERA DELLA SERA
Giovanni mangiò la tua parola, ed essa fu amara nelle sue viscere e dolce
come il miele sulle sue labbra. Le tue viscere di misericordia si torsero
e tu conoscesti il dolore dell’amore non condiviso, della parola che non
arrivava a compiersi tra gli uomini ribelli alla misericordia.
Eppure, tu non proferisti la più piccola parola di lamento, e le tue
parole per coloro che ti rattristavano furono dolci. Concedici questa
stessa dolcezza, quando il fuoco della parola, i tormenti della
predicazione, sono amari come i dolori del parto.