Nove ragazzi su 10 bevono, troppi alla ricerca di uno sballo

Apr 24th, 2009 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani
Questa situazione prende il 64,8 % dei ragazzi e il 34% delle ragazze con un allarmante picco per i minorenni: il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono sino ad ubriacarsi ha meno di 18 anni. Un numero superiore rispetto ai 19-24enni che si ubriacano (il 19 % dei maschi ed il 9 % delle femmine) e dei meno giovani, quelli oltre i 25 anni di età (il 7,5 % dei maschi ed il 5,5 % delle femmine) tra cui si registra la più elevata percentuale di sobri quasi a dimostrare che con l’età si mette giudizio.
I ragazzi bevono in media 4 bicchieri di alcol, 3 le ragazze. Gli under 18 fanno registrare addirittura un record in questa cattiva abitudine: 4 bicchieri e mezzo i maschi, inaspettatamente 6 le femmine. Aumentano di pari passo i policonsumatori, coloro cioè che in una sola serata bevono birra, whisky, gin e tequila, insomma bevande ad alta gradazione. Senza disdegnare il vino, che torna di moda nello sballo del sabato sera, scelto soprattutto dalle giovanissime. Colpa dell’accresciuta disponibilità e accessibilità delle bevande alcoliche da parte dei giovani, complici l’abbassamento dei prezzi nelle occasioni di happy hours, la pubblicità e le strategie di marketing. E’ questa la fotografia dell’uso e abuso di alcol tra i giovani scattata, per il terzo anno consecutivo, dalla ricerca “Il Pilota” dall’Osservatorio Nazionale Alcol del CNESPS dell’ISS nel decennale delle attività istituzionali e presentata oggi in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2009 . serata-in-disco.jpg
E’ elevata anche la media dei bicchieri consumati in un unica serata: nella notte del sabato un ragazzo consuma in media 4 bicchieri e una ragazza poco più di tre 3 ma con profonde e sorprendenti differenze per le differenti età con un massimo registrato per gli under 18: 4 bicchieri e mezzo per i ragazzi e 6 per le coetanee in una serata. Valori che diminuiscono significativamente con il procedere dell’età per le ragazze (2,7 bicchieri per le 19-24enni e 2 per le ultra 25enni), quasi invariati per i ragazzi (3,8 e 3,6 bicchieri per i 19-24enni e gli ultra 25enni rispettivamente).
Tra i giovani la più elevata frequenza di consumi (67%) si registra per gli aperitivi alcolici e i breezer (cocktail alcolico del tipo Ready to drink), con una media di bicchieri consumati massima tra gli ultra 25enni (2 bicchieri) e le ragazze minorenni (1 e mezzo circa). I consumatori di birra , pari al 57 % degli intervistati, dichiarano consumi medi di 1 bicchiere e mezzo tra i minori e di 1 bicchiere rispettivamente per maschi e femmine. Il 43% dei giovani dichiara di consumare vino e le medie più elevate nel numero di bicchieri consumati si registrano tra i minorenni: 1 bicchiere e mezzo per i maschi e, a sorpresa, quasi il doppio, circa 2 e mezzo, per le ragazze. Tra chi predilige i superalcolici, il 27 % dei giovani, la media più elevata di bicchieri si registra tra i minorenni di entrambi i sessi: 1 bicchiere per i maschi, 1 e mezzo per le ragazze. Per tutti una spiccata tendenza al policonsumo che attribuisce ai consumatori di superalcolici la quota massima di individui che, quando beve il sabato sera, cumula tutte le bevande alcoliche: il 64% circa di amanti dei whisky, gin, tequila e liquori ad alta gradazione dichiara di consumare tutte le bevande in una serata media confermando un profilo di risk taking individuale che aumenta gradualmente con il crescere del tenore alcolico della bevanda di riferimento, Al contrario, le prevalenze di policonsumatori sono minime (21%) per chi consuma bevande a bassa gradazione. Più di un italiano su dieci si mette alla guida dopo aver bevuto almeno due bicchieri di vino o due lattine di birra: quantità sufficienti per abbassare significativamente la soglia di sicurezza al volante. Anche se si tratta di un’abitudine diffusa in tutto il Paese, è netta la forbice tra nord e sud: in Basilicata, per esempio, nella Provincia di Matera questo valore scende al 5%, mentre in Valle d’Aosta arriva al 16%. Più in generale, poco meno di due terzi della popolazione adulta tra 18 e 69 anni consuma abitualmente alcolici: il 16% di loro è un bevitore ad alto rischio. I controlli sistematici delle Forze dell’ordine con etilotest, strumento efficace contro la guida in stato di ebbrezza, sono ancora poco diffusi e sembrano indirizzati più sui giovani, anche se il fenomeno riguarda tutte le classi di età.
Sono alcuni dei primi dati che emergono dalle rilevazioni effettuate nel 2008 dal sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e realizzato dalle Regioni e Province autonome italiane con il coordinamento del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo è tenere sotto osservazione l’evoluzione dei maggiori fattori di rischio per la salute della popolazione italiana.
Proprio per approfondire il problema degli incidenti stradali legato all’abuso di alcol e monitorare le attività di prevenzione che svolgono sulle nostre strade le Forze dell’ordine, sette Regioni (Valle D’Aosta, Provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio) hanno effettuato una rilevazione ancora più dettagliata. Il 42% dei circa 5.300 intervistati nel 2008 dichiara di aver subito un controllo - da guidatore o da passeggero - nel corso dell’ultimo anno. Dal confronto tra quanto riferito dagli intervistati di queste sette Regioni, in Friuli-Venezia Giulia i controlli sembrano più assidui (48% degli intervistati). Nel Lazio, invece, questa percentuale scende al 37%. Tuttavia, solo il 9% dei fermati riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche al “test del palloncino”: si tratta di meno dell’1% di tutti gli intervistati. Il ricorso all’etilometro sembra più frequente tra i giovani (18-24 anni) e negli uomini. È quindi ampio il margine di miglioramento per contrastare il fenomeno della guida sotto l’effetto dell’alcol, incrementando l’uso di questo strumento durante i controlli di routine.
È l’Emilia-Romagna (14%) la Regione in cui più spesso i fermati riferiscono l’effettuazione di un etilotest. Molto meno nel Lazio, dove solo il 4% delle persone controllate dalle Forze dell’ordine riferisce che il guidatore è stato sottoposto a verifica del tasso di alcolemia.

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