La Parola di oggi

Nov 13th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
13 novembre 2010
Sabato
S. Diego - XXXII tempo ordinario (C) - IV

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EMERGENZA ALLUVIONE VENETO:
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Qui una raccolta di foto:
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PREGHIERA DEL MATTINO
Gioia per coloro che amano il tuo nome, Signore. Tu sei il trascendente
che spalanca i flutti impetuosi per salvare i suoi figli. Tu sei il
vicinissimo, che nella nube, ricopre della sua presenza adorabile il suo
popolo, che esso dorma o vegli. Sarebbe questa una storia lontana? Questi
avvenimenti che si riferiscono precisamente alla vita d’Israele, sono
segni ancora traboccanti di vita, pieni di amore duraturo, impossibile
da arginare, amore che sommerge l’intero universo. O Dio, fa’ che in
questo giorno la tua ineffabile tenerezza faccia salire dal cuore del tuo
popolo inni di gioia.

PRIMA LETTURA (3Gv 1,5-8)
Dobbiamo accogliere i fratelli per cooperare alla diffusione della
verità.
Dalla terza lettera di san Giovanni apostolo
Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei
fratelli, benché forestieri.
Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa, e
farai bene e provvederli nel viaggio in modo degno di Dio, perché sono
partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla dai pagani.
Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla diffusione
della verità.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 111)
R. Splende nel cuore dei giusti la bontà del Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta. R.
Onore e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto. R.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato. R.

CANTO AL VANGELO (cf. 2Ts 2,14)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati alla fede con il vangelo,
per il possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità
di pregare sempre, senza stancarsi: “C’era in una città un giudice, che
non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era
anche una vedova, che andava da lui e diceva: Fammi giustizia contro il
mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé.
Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova
è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi”.
E il Signore soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.
E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso
di lui? Li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia
prontamente.
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
Parola del Signore.

OMELIA
Dio sarebbe a immagine di questo giudice duro, ingiusto, intrattabile,
arbitrario? E la nostra preghiera dovrebbe assomigliare alla richiesta
della povera vedova, talmente lancinante che finirà con “l’avere” Dio per
stanchezza?
Che idea raccontarci storie simili! È che bisogna capire la storia
esattamente nel significato che le dà Gesù: un fatto diverso, che non è
proposto ad esempio ma che, al contrario, serve da contrasto: se un tale
giudice finisce con lo stancarsi e col lasciarsi piegare, a maggior
ragione Dio esaudisce le preghiere che gli sono rivolte. No, Dio non li
fa attendere, farà giustizia senza tardare. Ne dedurremo che è inutile
insistere? Ora, la parabola intende mostrare che bisogna sempre pregare,
senza scoraggiarsi, gridare verso Dio giorno e notte. Ne dedurremo che
Dio vuole “farsi pregare”, come si dice? No, due cose sono da tenere a
mente: la prontezza di Dio nell’esaudire e la perseveranza necessaria
nella preghiera. È ciò contraddittorio? Sì, fino al momento in cui si
coglie che preghiera ed esaudimento sono due forme di un amore che non
saprebbe arrestarsi. Tale è la fede di cui Gesù parla in chiusura: non
un mezzo per fare pressioni, ma la fiducia nell’amore.

PREGHIERA DELLA SERA
Beata è colei che seppe adorarti, attaccarsi ai tuoi più piccoli
desideri, nel rigore di un’umile fede che nulla può far vacillare. O
Signore, come ci fa bene attingere con lei al tuo cuore, con la sua
speranza indeffettibile e la forza del suo abbandono, che la tiene in
piedi di fronte alla croce, e sostiene ormai in un’ineffabile compassione
chiunque senta la vita disgregarsi e non trovi consolatori. Mi sia
sufficiente emettere un debole grido, nel fondo del mio essere in
prigione; Maria, mia madre, scende nel fondo del mio abisso e mi riporta
alla luce attraverso suo Figlio.

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