Usa, Cina, Ue: il miraggio della cooperazione
Nov 12th, 2010 | Di cc | Categoria: EsteriSi apre oggi a Seul il summit dei Paesi del G20, cui partecipano capi di Stato e di governo, tra cui il premier Silvio Berlusconi. In agenda la definizione di regole per favorire la crescita ed evitare l’instabilita’. Il presidente americano Barack Obama ha rivolto un appello per una piu’ ampia cooperazione tra i Paesi per garantire “una crescita sostenibile”.
“Nessun Paese puo’ raggiungere da solo l’obiettivo comune di una ripresa forte, sostenibile ed equilibrata”, ha osservato il presidente Usa, che ha anche difeso le scelte assunte dalla sua amministrazione per riavviare l’economia americana, duramente colpita dalla crisi e ancora in attesa di riprendere quota. E in particolare la decisione della Fed di aprire i rubinetti del credito a sostegno delle imprese, con l’immissione di 600 miliardi di dollari entro giugno 2011.
“In modo sostenibile e stabile - ha osservato Obama, nel corso di una conferenza stampa con il suo omologo sudcoreano Lee Myung-bak -, vogliamo assicurarci che stiamo elevando i nostri tassi di crescita cosi’ come avviene all’estero ed e’ difficile farlo se iniziamo a vedere gli enormi squilibri che hanno contribuito alla crisi da cui siamo appena usciti”.
“Un’economia forte e’ il miglior contributo che l’America puo’ dare alla ripresa globale”, ha sottolineato ancora Obama, invitando ognuno a fare la propria parte. Una replica implicita alle accuse di Pechino e Berlino al piano della Fed, che potrebbe esporre i mercati a rischi di bolle speculative. Sullo sfondo restano pero’ le tensioni innescate da quella che e’ stata definita la guerra delle valute e che vede su fronti contrapposti Stati Uniti e Cina. Washington ritiene necessaria la rivalutazione dello yuan per la realizzazione del piano di ribilanciamento dell’economia globale che deve essere varato dal summit del G20, ma Pechino resta su posizioni opposte. Una divergenza di vedute che rischia di far fallire il vertice.
Berlusconi, dal canto suo, ricorda che “gli effetti devastanti della crisi economica e finanziaria ci hanno gia’ portato a definire riforme di notevole importanza a livello internazionale”, avvertendo che “la nostra missione non e’ compiuta” e che “dobbiamo andare avanti con determinazione. Vorrei sottolineare l’importanza di affrontare i temi della speculazione finanziaria e della manipolazione dei mercati, in particolare nei mercati delle materie prime”, ha osservato il premier in una lettera inviata ai colleghi presenti al summit.