Assistenza sociale, Russo incontra Cgil, Cisl e Uil. L’assessore: “Nel socio-sanitario deve tornare il criterio dell’appropriatezza delle prestazioni

Nov 5th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

L’assessore regionale all’Assistenza sociale, Ermanno Russo, ha incontrato i segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. All’incontro erano presenti Lina Lucci (segretario generale Cisl Campania), Anna Rea (segretario generale Uil Campania), Teresa Granato (segretario regionale Cgil Politiche sociali), Nino Di Maio (segretario regionale Cisl Politiche sociali), Luciana Del Fico (segretario regionale Uil Politiche sociali), Giuseppe Gargiulo (segretario regionale Cisl Pensionati), Ernesto Festa (segretario regionale Uil Pensionati), Isabella Bonfiglio (Uil Campania), il coordinatore dell’Agc 18 della Regione Campania Antonio Oddati ed il dirigente di staff dell’Assessorato Giampaolo Paudice.Al centro della riunione, i temi più dibattuti dell’assistenza sociale, dallo stato di attuazione della legge regionale 11 del 2007 alla concertazione territoriale in sede di stesura ed approvazione dei Piani sociali di zona. Toccati anche argomenti di punta come l’assistenza socio-sanitaria, la rimodulazione delle risorse comunitarie ed il grande tema della povertà in Campania.A margine dei lavori, l’assessore Russo ha parlato di “incontro proficuo”, che “è servito a far partire la stagione della concertazione in tema di assistenza sociale in Campania, a cui seguiranno altri appuntamenti già nei prossimi giorni, perché il filo diretto tra Assessorato e sindacati – ha tenuto a precisare – non dovrà mai interrompersi”.“La giunta Caldoro – ha poi spiegato l’esponente del Pdl – ha messo e continuerà a mettere in campo iniziative volte ad un cambio di mentalità e di passo in questo settore. Abbiamo vissuto un momento di forte sofferenza economico-finanziaria, legato soprattutto allo sforamento del patto di stabilità da parte di chi ci ha preceduto, ma il piano di stabilizzazione finanziaria del presidente Caldoro sta dando dei frutti e contiamo di poter programmare con oculatezza i prossimi interventi finalizzandoli e mirando innanzitutto ad una riscrittura dei target”.“Ai sindacati ho chiesto – ha aggiunto ancora Russo – un contributo fattivo e costante per attuare concretamente i principi di assistenza sociale previsti dalla mia delega”.Ma l’assessore regionale ha anche condiviso appieno l’appello rivoltogli dalla Triplice sul tema del socio-sanitario, tutto incentrato sulla necessità di mettere ordine in questa materia, fonte di conflittualità in sede locale. “Accolgo e faccio mie le preoccupazioni del sindacato – ha rilanciato Russo –, che sono sostenute anche dagli Ambiti territoriali e dai sindaci dei comuni della Campania, perché è chiaro che debba tornare centrale in questa partita il concetto dell’appropriatezza delle prestazioni, in vista anche del tavolo sindacale tematico su sanità e politiche sociali, convocato per lunedì sera a Palazzo Santa Lucia con le parti sociali e Confindustria Campania”. “Penso – ha detto Russo – che si debba seguire l’esempio di regioni come la Lombardia, l’Emilia o la Toscana, che rappresentano modelli virtuosi nel socio-sanitario, un segmento ostaggio della logica di un trattamento esclusivamente sanitario quando il bisogno è soprattutto sociale. Occorre invece distinguere i due interventi, perché dall’erogazione di servizi mirati può nascere il risparmio e, soprattutto, può essere garantita con risultati eccellenti l’assistenza necessaria a chi ne ha bisogno”.“Il titolo V della legge regionale 11 del 2007 prevede già un coordinamento socio-sanitario – ha concluso Russo –, utile ed indispensabile ma di fatto mai attuato. Un organismo ponte tra le tre aree competenti, sanità, assistenza ed enti locali, che peraltro potrebbe contare su risorse proprie, su un capitolo di bilancio dedicato. Si potrebbe ripartire da qui per ottenere un risparmio facilmente raggiungibile ed in tempi anche ragionevolmente rapidi, puntando ad una migliore regia delle prestazioni erogate, che eviti innanzitutto la duplicazione negli interventi e non ricorra sistematicamente ed indiscriminatamente al ricovero ospedaliero”. 

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