Sequestro Buglione: Carabinieri di Castello di Cisterna arrestato 3 persone

Nov 4th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, in esecuzione del decreto di fermo disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno arrestato:
1. SCANU Pasquale, 54 anni, di Bitti (NU);
2. PORCO Domenico, 41 anni, di Silanus (NU);
3. BOCCOLI Giuseppe, 29 anni, di Nuoro.
Agli indagati è stata contestata la partecipazione al sequestro di persona del 12 settembre in cui è rimasto vittima l’imprenditore Buglione Antonio, gestore di società di vigilanza privata.
I 3 sono stati individuati grazie all’encomiabile attività investigativa svolta con accuratezza dai Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna i quali, seguendo le labili tracce lasciate dagli autori del sequestro di persona nell’immediatezza dell’accaduto, hanno ricostruito gli spostamenti dei rapitori nel periodo di tempo successivo alla liberazione dell’ostaggio avvenuta in data 14 settembre, accertando l’esistenza di una complessa e articolata rete di contatti tra soggetti dell’agro nolano e persone estranee a tale humus territoriale.
Il coinvolgimento degli indagati nella commissione del reato loro contestato ex art. 630 c.p. è stato accertato esclusivamente grazie ai risultati delle indagini tecniche e ai servizi di osservazione dinamica eseguiti dalla PG. procedente in varie zone del territorio nazionale (in particolare nell’agro nolano, in Sardegna e nella città di Roma).
Può ritenersi provato che dopo la liberazione dell’ostaggio -avvenuta precipitosamente e in circostanze di tempo e di luogo certamente anomale, verosimilmente anche a causa della pressione esercitata sul territorio dalle forze dell’ordine e per il tempestivo blocco dei beni del sequestrato e delle persone sue fiduciarie cui ha proceduto il personale del G.I.C.O. della Guardia di Finanza su delega della Direzione Distrettuale Antimafia- i sequestratori hanno riallacciato i contatti con la vittima al fine di ottenere la consegna di una somma di danaro quale riscatto per il rilascio.
Già durante la prigionia, infatti, all’imprenditore era stata fatta una richiesta di 5 milioni di euro poi ridotta nel corso delle trattative a 2 milioni di euro. A distanza di un paio di settimane dalla liberazione, alla vittima era stata ricordata la promessa, anche paventando la possibilità di operare ritorsioni sui familiari qualora Buglione si fosse sottratto all’impegno preso. Per la giornata di ieri era stata pianificata la consegna di una prima tranche, per un importo di 300.000 euro.
La PG ha sorpreso i tre indagati nel momento in cui questi stavano stabilendo un ulteriore contatto con la vittima al fine di concordare le modalità dell’appuntamento per la consegna del denaro.
Le attività di indagine eseguite dopo il controllo hanno fornito il suggello di certezza a una serie di altri dati che erano stati acquisiti nel corso delle settimane precedenti, sia grazie ad attività di monitoraggio tecnico (decisivo l’apporto delle attività di intercettazione), sia grazie all’acquisizione di una mole significativa di filmati che hanno permesso di cristallizzare non solo l’esistenza di stabili contatti tra gli indagati, ma anche la loro abile capacità di muoversi, mimetizzandosi, sul territorio nazionale ed anche all’estero.

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