Berlusconi? “Giovane tra i giovani lavoratore tra gli operai, uno di noi”
Ott 28th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica
“Com’è possibile che Berlusconi sia stato votato (1994), rivotato (2001), votato ancora (2008) e rischi di vincere anche le prossime elezioni? Qual è il segreto della sua longevità politica? Perché la maggioranza degli italiani lo ha appoggiato (…) per tanti anni? Se Berlusconi ha dominato la vita pubblica italiana per quasi vent’anni, c’è un motivo. Anzi, ce ne sono dieci”. Lo scrive Beppe Severgnini, autore di La pancia degli italiani, Berlusconi spiegato ai posteri, oggi sul Corriere della Sera. Intanto c’è il fattore umano: “‘ci somiglia, è uno di noi’. Vuole bene ai figli, parla della mamma, capisce di calcio, e sa fare i soldi (…)”. E poi, e questo piace molto, “è un anticonformista consapevole dell’importanza del conformismo (…)”.Il premier “ha capito con chi ha a che fare (…)”, e sa che per gli italiani “la sopravvivenza – personale, familiare, sociale, economica – è motivo di orgoglio e prova di ingegno. Così “ha costruito la sua fortuna, accreditandosi come un uomo che si è fatto da sé (…)”. E poi c’è il “fattore Hoover”. Berlusconi “possiede una capacità di seduzione commerciale che ha ereditato dalle precedenti professioni – edilizia, pubblicità, televisione – e ha applicato alla politica. La consapevolezza che il messaggio dev’essere semplice, gradevole e rassicurante (…)”. Ma soprattutto, diversamente dai suoi avversari, sa “immedesimarsi negli interlocutori: una qualità necessaria a ogni politico (…)”. Berlusconi è un “padre di famiglia coi figli (…) . Giovane tra i giovani. Saggio con gli anziani. Nottambulo tra i nottambuli. Lavoratore tra gli operai. Imprenditore tra gli imprenditori. Tifoso tra i tifosi. Milanista tra i milanisti. Milanese con i milanesi. Lombardo tra i lombardi. Italiano tra i meridionali. Napoletano tra i napoletani (…)”. Sarà anche per questo che “l’atteggiamento di tanti italiani di oggi verso il premier ricorda quello di ieri verso il Signore (…)”, perché proprio come i principi del Rinascimento “è considerato un formidabile studioso degli uomini (…)”. E poi, ricordiamoci che da sedici anni, Berlusconi rappresenta l’unica, vera, scelta per i cittadini. Infatti, “T.I.N.A., There Is No Alternative, l’acronimo, coniato da Margaret Thatcher, spiega la condizione di molti elettori. L’alternativa di centrosinistra s’è rivelata poco appetitosa: coalizioni rissose, proposte vaghe, comportamenti ipocriti. L’ascendenza comunista del Partito democratico è indiscutibile (…). Il doppio, sospetto e simmetrico fallimento di Romano Prodi – eletto nel 1996 e 2006, silurato nel 1998 e 2008 – ha un suo garbo estetico, ma si è rivelato un’eredità pesante. Gli italiani sono realisti (…)”. E’ facile quindi comprendere come “alcune iniziative di Berlusconi piacciono (…): abolizione dell’Ici sulla prima casa, contrasto all’immigrazione clandestina, lotta alla criminalità organizzata, riforma del codice della strada. (…) Non solo: il centrodestra unito rassicura, almeno quanto il centrosinistra diviso irrita”.