di Davide Gambardella

 

 

Un polo per l’Economia del mare, in cui verrà tastato il polso del mercato marittimo ed ittico per poi formare figure professionali attraverso stage formativi mirati. La Regione Campania e il Ministero per il Lavoro e le Politiche sociali presentano “ForMare” il nuovo piano di formazione per lo shipping in grado di fornire figure professionali, in sinergia con le scuole secondarie, attraverso lo studio del comparto marittimo, l’individuazione di interventi formativi efficaci per la creazione di nuovi e concreti sbocchi occupazionali, con un focus dedicato specificatamente alla Campania. L’economia marittima regionale è attualmente rappresentata per il 22% dal comparto dei trasporti marittimi, per il 21% dalla logistica portuale, per il 10% dal diporto e per il 10% dalla cantieristica: obiettivo del progetto presentato nell’ambito di “ForMare”, denominato “Un mare di Lavoro”, è quello di dare una misura del fabbisogno di figure professionali a bordo delle navi mercantili nel triennio 2009-2011, in previsione degli incrementi di posti di lavoro previsti. «È un modo concreto per inserire i più giovani nel mondo del lavoro – afferma l’assessore Corrado Gabriele – e finora i risultati ottenuti dalla fase sperimentale del progetto fanno ben sperare nell’inserimento nel contesto del lavoro marittimo di ragazzi che termineranno le scuole secondarie».

 

Il progetto, avviato in fase sperimentale nel 2007, ha come soggetti promotori Confitarma (associazione degli armatori), Cisl, Cgil e Uil Campania, ed è costato 1.965mila euro. I risultati ottenuti nella prima fase di avvio del progetto sono più che entusiasmanti. «Nove dei quindici corsi di formazione sono stati già realizzati – spiega Francesco Girardi, coordinatore dell’Acg 17 Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania – e i 101 soggetti che hanno terminato il percorso formativo hanno già avuto un contratto di imbarco. Il settore marittimo è in crescita, e necessita di nuove figure professionali che abbiamo intenzione di formare grazie alla collaborazione con le scuole campane».